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Nightmare – Dal profondo della notte: 10 curiosità sul film di Wes Craven

Le 10 curiosità sul film di Wes Craven Nightmare – Dal profondo della notte, primo capitolo della saga horror di Freddy Krueger.
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Il film del 1984 Nightmare – Dal profondo della notte, scritto e diretto dal celebre maestro del cinema horror Wes Craven, è uno dei più iconici ed importanti del genere, non solo per il cinema degli anni ’80. Maschera ancora oggi fortemente influente ed indissolubilmente legata alla figura dell’attore Robert Englund, il boogeyman di Freddy Krueger ha traumatizzato i sogni di una generazione e non solo, per un film leggendario che porta dietro di sé diverse curiosità per quanto riguarda l’aspetto produttivo e quello post-produttivo.

Di cosa parla Nightmare – Dal profondo della notte, primo film della saga horror

Successivamente ad aver ideato, scritto e diretto nel 1982 Il mostro della palude, il cineasta di culto Wes Craven realizza 2 anni più tardi quello che si rivelerà un vero e proprio pilastro per il cinema horror, specialmente per quanto riguarda il suo affilato sottogenere dello slasher. Non fu tuttavia un viaggio tranquillo ed immediato, con Nightmare – Dal profondo della notte che ricevette diversi “No” dalle case produttive per via del suo contenuto.

Finalmente per Craven arrivò il produttore Bob Shaye ed altre occasioni favorevoli che gli hanno permesso di realizzare il film del 1984. Questo narra di un gruppo di amici adolescenti che vivono nella cittadina di Springwood, i quali vengono accomunati da costanti incubi non solo inquietanti e terrificanti, ma che hanno ripercussioni anche nella vita reale. In questi momenti onirici i ragazzi vengono infatti cacciati da una diabolica figura, intenta a vendicarsi per un oscuro passato e l’unico modo per riuscire a sopravvivere sarebbe quello di non addormentarsi più.

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10 curiosità su Nightmare – Dal profondo della notte di Wes Craven

Il sesto film di Wes Craven, il quale ebbe già regalato al cinema horror film di grande rilievo come L’ultima casa a sinistra e Le colline hanno gli occhi, è sicuramente uno dei più iconici ed influenti non solo per il campo dello slasher. Nightmare – Dal profondo della notte si insinua nella mente dello spettatore per la grande classe registica del suo autore, per la sua idea semplicemente penetrante nella paura condivisa e soprattutto grazie al volto sfigurato del suo villain.

Freddy Krueger resta infatti una delle maschere del cinema horror più amate e celebri per il grande pubblico, il quale però potrebbe non essere a conoscenza delle numerose curiosità che seguono la produzione e post-produzione del film del 1984, raccogliendone in questo caso una lista di 10.

Una fortunata questione di soldi

La storia della produzione di Nightmare – Dal profondo della notte fu quindi alquanto travagliata, in quanto le case di produzione principali respinsero l’idea di Craven specialmente per il suo cruento contenuto. Paradossalmente, l’unica major che si mostrò veramente interessata alla realizzazione del progetto fu Casa Topolino, con la Disney che però chiese a Craven una missione impossibile: rendere il film con Freddy Krueger adatto ai minori.

Il regista naturalmente si rifiutò cercando altrove e gli corse incontro il produttore Robert Shaye con la sua New Line Cinema. Nata da un decennio ma continuando a faticare nel fare il salto di qualità, Shaye puntò tutto sul progetto di Craven stanziando quasi 2 milioni $ ed arrivando pericolosamente al fallimento. Il coraggio, in questo caso, ha ampiamente ripagato grazie al largo successo di Nightmare – Dal profondo della notte, il quale ottenne oltre 26 milioni $ al botteghino, con la saga che lanciò la casa di produzione fino all’arrivo di Peter Jackson con il suo Il Signore degli Anelli.

Una storia vera da incubo

Seppur su sceneggiatura originale, il regista Wes Craven fa nascere la saga di Nightmare facendo leva su storie vere di cronaca nera e spiacevoli episodi personali. Tra questi ultimi non vi è solo il bullo di scuola (di nome Fred Krueger), ma anche un riferimento ad un ubriacone e molestatore che fu solito aggirarsi per il suo quartiere quando fu ancora piccolo, terrorizzandolo per anni.

Una storia vera da sogno

L’attore protagonista del film Nightmare – Dal profondo della notte, Robert Englund, dichiarò in un’intervista come il suo personaggio lo abbia salvato da un’aggressione poco dopo l’uscita del film nelle sale. L’attore venne infatti accerchiato da un gruppo di rapinatori quando uscì una sera da un ristorante e, preso dal terrore e non sapendo cos’altro fare, usò istintivamente la voce del diabolico Freddy. Con grande sorpresa di Englund, i delinquenti riconobbero l’attore e decisero di lasciarlo andare incolume tra le risate generali.

Un volto imprescindibile per il cinema horror

Per un motivo o per l’altro, sono diverse le grandi maschere che hanno reso grande il cinema horror, ma sono decisamente meno gli attori che hanno vestito quei panni per molto tempo. Fra questi ci sono ad esempio Tobin Bell per la saga di Saw e, naturalmente, Robert Englund. L’attore californiano ha interpretato infatti il personaggio di Freddy Krueger in praticamente tutti i film della saga di Nightmare, contando anche il crossover Freddy vs. Jason del 2003 ma non nel remake del 2010, dove venne sostituito da Jackie Earle Haley.

Nuove leve del cinema hollywoodiano

Rimanendo a tema di cast, se Englund con il film del 1984 si trovava al suo 15° film, Nightmare – Dal profondo della notte fu l’occasione per presentare per la prima volta sullo schermo un attore che diventerà particolarmente celebre nel mondo del cinema, non solo hollywoodiano. Si tratta ovviamente di Johnny Depp nella parte di Glen Lantz, con l’attore che 2 anni più tardi farà parte del Platoon di Oliver Stone prima del salto definitivo nel 1990 con Edward mani di forbice di Tim Burton.

Come nasce una maschera da storia del cinema

Tornando alla performance di Robert Englund, per cercare di dare vita all’iconica maschera da incubo di Freddy Krueger l’attore si sottopose a ben 4 ore di trucco sul set, costretto però a rimanere in quelle condizioni per altre 8 ore. Inutile aggiungere come ciò fu fortemente frustrante per l’attore, il quale sentì un calore insostenibile sotto quel trucco. Ma il gioco vale la candela.

Un charcter design ispirato

Trucco a parte, per costruire il personaggio stesso di Freddy Krueger anche l’ispirazione fu particolarmente ricercata. In generale, oltre che per le storie vere sopracitate per l’aspetto del personaggio ci si volle avvicinare al protagonista di The Shadow, serial distribuito dalla Columbia nel 1940 con protagonista l’attore canadese Victor Jory.

Per quanto riguarda l’iconico maglione di Freddy, questo avrebbe dovuto essere simile a quello indossato dal personaggio della DC Comics noto come Plastic Man (giallo e rosso). Tuttavia, Craven cambiò idea anche grazie ad un articolo letto sul Scientific American, sul quale veniva spiegato come la combinazione di colori formata dal rosso e dal verde fosse la più fastidiosa da percepire dall’occhio umano.

Sangue ancora fresco sull’asfalto…

Non il giallo quindi ma il verde, con il rosso che resta assoluto protagonista del film. Si fa ovviamente riferimento al sangue che abbonda nella messa in scena e quello che invece resta “invisibile” dalla visione, seppur presente. Il titolo originale del film “A Nightmare on Elm Street” verrebbe infatti tradotto banalmente con “Un incubo sulla Elm Street”. Questo fu infatti il nome della strada dove il 22 novembre del 1963 venne assassinato il presidente degli U.S.A. John Fritzgerald Kennedy, rappresentando per il regista “il luogo in cui l’America perse la sua innocenza”.

…ed abbondantemente sul set

Ma il sangue è anche e soprattutto quello che sgorga dalla visione del film. Per girare in particolare l’iconica scena del letto fu infatti creata una stanza rotante che potesse far uscire dal soffitto (nel film dal letto) ben 500 litri di liquido rosso. Un’ondata devastante che portò non pochi problemi sul set, a cominciare da un black-out della struttura per via della sostanza entrata in contatto con i lampadari accesi sul pavimento. L’enorme quantità di sangue finto finì addirittura per danneggiare gravemente diverse attrezzature di scena, con cast e troupe che non hanno riscontrato contusioni per miracolo.

Intrecciare i sogni

Una delle armi vincenti del successo di Nightmare è quella dell’ispirata colonna sonora di Charles Bernstein. Il regista non riusciva infatti a togliersi dalla testa la canzone Dream Weaver del 1975 di Gary Wright, la quale venne utilizzata come ispirazione principale per il rif di tastiera della soundtrack.