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È morto Jerzy Stuhr: ha lavorato con Nanni Moretti, Kieslowski e Wajda

Grave lutto nel mondo del cinema: all’età di 77 anni è morto Jerzy Stuhr, attore e regista polacco che aveva collaborato, tra gli altri, con Nanni Moretti, Kieslowski e Andrzej Wajda.
È morto Jerzy Stuhr: ha lavorato con Nanni Moretti, Kieslowski e Wajda

Tragedia nel mondo del cinema: è morto, il 9 luglio 2024, l’attore e regista polacco Jerzy Stuhr, nato a Cracovia il 18 aprile del 1947 e divenuto noto per essere volto di registi come Andrzej Wajda, Krzysztof Zanussi e Krzysztof Kieslowski, oltre che per aver lavorato in numerosi film di Nanni Moretti, come il recente Il sol dell’avvenire.

La morte di Jerzy Stuhr e l’annuncio di suo figlio Maciej Stuhr

L’annuncio della morte di Jerzy Stuhr è stato dato da suo figlio Maciej Stuhr, che ha comunicato la scomparsa del padre avvenuta all’età di 77 anni. L’attore e regista polacco era malato da tempo e, nel corso degli ultimi anni, ha affrontato un cancro, un infarto e un ictus: la sua morte è avvenuta a seguito di un ricovero d’urgenza in gravi condizioni, che purtroppo l’hanno portato alla morte.

I ruoli di Jerzy Stuhr e le storiche collaborazioni dell’attore e regista polacco

Attore e regista polacco di origini austriache, Jerzy Stuhr ha avviato la sua esperienza cinematografica a partire dagli anni ’70, lavorando anche in teatro, in particolar modo con Andrzej Wajda e cimentandosi con alcuni classici russi e shakespeariani. Prima di diventare un assiduo collaboratore di Nanni Moretti in numerosi dei suoi film, il contatto con la cultura italiana c’è stato già in termini teatrali, quando Stuhr è diventato “Ambasciatore del teatro polacco” in Italia e in Europa. Tra i registi con cui ha collaborato spicca Krzysztof Kieslowski, in film come Il cineamatore, Tre colori – Film bianco e Decalogo 10, oltre che Agnieszka Holland e Krzysztof Zanussi, con cui ha collaborato in Da un paese lontano (1981), L’anno del sole quieto (1984), Vita per vita (1991), Persona non grata (2005).

Storico collaboratore di Nanni Moretti, ha lavorato con il regista in Il caimano, Habemus Papam e Il sol dell’avvenire, ritenendo La stanza del figlio un’ispirazione fondamentale per la sua carriera, specie in termini di regia e di approccio autobiografico ad un’opera.