Articolo pubblicato il 30 Giugno 2022 da Andrea Boggione
Il quarto episodio di “Ms. Marvel”, disponibile dal 29 Giugno su Disney+ ed intitolato “Seeing Red”, vede la giovane Kamala (Iman Vellani) a confronto con le sue origini. Lei e sua madre (Zenobia Shroff) partono ed intraprendono un viaggio verso Karachi, capitale della provincia del Sindh del Pakistan, dove si trovano sua nonna (Samina Ahmad) ed i suoi cugini. La giovane super-eroina è alla ricerca di informazioni nel tentativo di risolvere il mistero legato ai bracciali ereditati dalla bisnonna Aisha (Mehwish Hayat). Una volta arrivati nella terra natia, Kamala non perde tempo e comincia ad indagare riguardo la visione del treno. Scopre una stanza dove sua nonna disegna i suoi ricordi, delle foto dei suoi parenti, ma soprattutto un ritratto della bisnonna. L’unica grande rivelazione dell’episodio è legata all’incontro di un membro e del leader dei Pugnali Rossi, rispettivamente Kareem (Aramis Knight) e Waleed (Farhan Akhtar), quest’ultimo racconta e spiega a Kamala che la dimensione da cui provengono i Djinn è sovrapposta alla realtà e l’utilizzo del bracciale potrebbe sprigionare la potenza della loro dimensione che di colpo sovrasterebbe l’intero pianeta. Questa società segreta ha il compito di tenere al sicuro gli esseri umani proprio dai Clandestine, i quali, guidati nuovamente da Najma (Nimra Bucha), si liberano molto rapidamente dalle grinfie del Damage Control, lasciando però indietro Kamran dopo il “tradimento”, per poi catapultarsi alla ricerca di Kamala. Prende vita un combattimento che si conclude con la stessa Najma che, nel tentativo di pugnalare l’eroina, colpisce il bracciale sprigionando una fortissima energia che catapulta la protagonista nel passato, nel momento in cui sta per partire il treno presente nella sua visione, proprio quello che presero all’epoca Sana ed il suo papà.

“Allora, hai trovato quello che cercavi?” - “Ecco… beh, non ancora in realtà.” - “Nonostante la mia età, sto ancora cercando di capire chi sono. Ho il passaporto pakistano, le mie radici sono in India. E a mettersi in mezzo a questo… c’è un confine. C’è un confine macchiato da sangue e molto dolore. Le persone rivendicano la loro identità stando all’idea di qualche vecchio inglese che nel frattempo lasciava il Paese. Come puoi fare i conti con questo?” - “Ce la farai mai a capirlo?” - “Chi mi corre dietro?”.
Dialogo tra Sana (Samina Ahmad) e Kamala Khan (Iman Vellani).
Il terzo episodio ha mostrato le prime difficoltà tecniche e narrative, un aspetto che si riflette in maniera ancor più esplicita in questa nuova puntata: se nel precedente si rallenta vistosamente con la storia d’origine dell’eroe, ma con una netta accelerata della parte action, questa volta le atmosfere teen vengono quasi del tutto messe da parte per far posto a sequenze che mostrano più combattimenti e parti più riflessive. La dimostrazione che pare esserci un vero canovaccio uguale per quasi ogni prodotto televisivo facente parte del Marvel Cinematic Universe è lampante: due primi episodi che tentano di attirare la curiosità dello spettatore, un netto calo tra il terzo e il quarto, per poi spingere nelle ultime due puntate della serie, anche se non sempre i vari finali di stagione hanno soddisfatto le aspettative del pubblico, critico e generalista. Quello che non funziona in questa quarta puntata è legato al fatto che accade davvero ben poco, la sensazione che prevale maggiormente è la ripetizione di elementi e risposte che il pubblico già conosce. Lo stesso status e percorso intrapreso dai vari personaggi, oltre alla protagonista, rimane invariato come se questa puntata rappresentasse una sorta di stallo all’interno della serie. Un episodio che tenta di mantenere un ritmo elevato, perdendo però qualche pezzo per strada risultato spesso ridondante. Nonostante un gran numero di difetti, la quarta puntata mostra anche qualche nuovo dettaglio interessante: come la costruzione che avviene pian piano del costume della protagonista, l’approfondimento del rapporto madre – figlia che viene mostrato da due punti di vista diversi, ma anche l’evolversi dei poteri da parte di Kamala, sempre più vicina ad ottenerne il controllo effettivo. Manca però l’elemento villain, i famigerati Djinn non riescono nell’intento e la scelta repentina di passare da cordiali e gentili a spietati e crudeli sicuramente non ha aiutato. Una serie di scelte che portano ad un episodio con una messa in scena di un discorso tagliato che, a differenza dei precedenti, non ha un suo effettivo arco narrativo semi conclusivo.
Insomma il quarto episodio della nuova serie Marvel si rivela essere, ad oggi, il più deludente poiché è concreta la sensazione che non vengano utilizzati al meglio i veri e propri punti di forza della serie, accantonati per far spazio ad altro ovvero quelle atmosfere più vicine all’action per la costruzione del personaggio dell’eroe. Ovviamente la straordinaria Iman Vellani mantiene il suo incredibile carisma che rende il personaggio ancora una volta molto interessante. Superato il cosiddetto “giro di boa”, ora mancano solo i due episodi finali di una miniserie dalla basissime pretese e aspettative che, inizialmente, aveva stupito critica e pubblico. Un peccato perché “Ms. Marvel” ha le potenzialità per confezionare un prodotto decisamente più compatto e più concreto, verso la costruzione di un personaggio che rappresenta il futuro del franchise di casa Disney. La speranza è che, tra una settimana, la serie tv dia il massimo per regalare al suo pubblico un buon finale che possa creare una maggior attesa verso i prossimi progetti di questa, al momento zoppicante, Fase Quattro del Mcu.