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A Bigger Splash è visivamente stimolante ma vacuo nel contenuto

A Bigger Splash è il quarto film di Luca Guadagnino, risalente al 2015, e con un cast importante: ma com’è il secondo lungometraggio della trilogia del desiderio?
La recensione di A Bigger Splash (2015)

A Bigger Splash è un film del 2015 diretto da Luca Guadagnino e con un cast formidabile composto da Tilda Swinton, Ralph Fiennes, Matthias Schoenaerts e Dakota Johnson. La durata è di circa 125 minuti, e per quanto riguarda il lungometraggio c’è da dire che trae ufficialmente ispirazione da La piscina (1969), opera di Jacques Deray, e dall’omonimo dipinto di David Hockney. A Bigger Splash è stato presentato in concorso alla 72esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, ma com’è effettivamente? Segue la recensione.

La trama di A Bigger Splash, film di Luca Guadagnino con Tilda Swinton e Ralph Fiennes

Dato che Guadagnino ha tratto ispirazione dal film La piscina e dal dipinto, qual è nello specifico la trama di A Bigger Splash? La protagonista è Marianne Lane, interpretata da Tilda Swinton, una rockstar che è stata da poco operata alle corde vocali. Insieme al suo compagno Paul, più giovane di lei, optano per passare una vacanza alla ricerca della tanto ambita serenità, sia per rilassarsi che per rigenerarsi dopo recenti eventi burrascosi. Decidono allora di spendere le loro vacanze in Italia, sull’isola di Pantelleria, ma a scombussolare i loro piani arrivano Harry, l’ex fidanzato di Marianne, e sua figlia Penelope. In seguito ad una cena tutti e quattro insieme si riaccendono vecchie passioni e rancori: il dramma è dietro l’angolo?

La recensione di A Bigger Splash, un film visivamente stimolante ma vacuo nel contenuto

Dopo Io sono l’amore (2009) Guadagnino realizza il suo secondo film della trilogia del desiderio basandosi su un lungometraggio e su un dipinto famoso. Se da un lato riesce a costruire con particolare enfasi una serie di inquadrature che sembrano poter sfiorare il kitsch, dall’altro la sceneggiatura risulta abbastanza puerile e non viaggia sullo stesso livello della regia. A Bigger Splash è un film visivamente stimolante in quanto vengono trasmesse determinate informazioni in specifici momenti del racconto, tramite cui il regista riesce a mostrare i diversi punti di vista dei personaggi attorno a questo o quell’elemento. Molto spesso si fa riferimento all’alcol, ma se ne parla con una tale naturalezza da non individuare particolari connotazioni perché le parole pronunciate rientrano nel contesto dello scherzo e del divertimento di chi si sta godendo delle vacanze estive. Eppure, la protagonista (Tilda Swinton) associa un bicchiere di liquore alla possibilità che il suo compagno Paul possa riprendere a bere, avendo un tragico passato da alcolizzato.

Il medesimo processo tocca il tema del suicidio, tentato per l’appunto da Paul, ma anche il rapporto molto spinto che c’è tra Harry e sua figlia Penelope, poiché sia lo spettatore che qualunque altro personaggio potrebbe farsi delle domande a riguardo. Le differenti prospettive (sottolineate anche dagli occhiali da sole), in tal caso, delineano abbastanza bene la psicologia di tre personaggi – Marianne, Harry e Paul -, mentre la giovane ragazza interpretata da Dakota Johnson resta perlopiù sullo sfondo quasi come se fosse una presenza misteriosa. A riguardo potremmo dire che, con fare postmoderno, Guadagnino riesce a catturare i sentimenti in ballo tra i tre caratterizzandone la rispettiva natura attraverso l’uso di più generi: si parte dalla commedia, si sfiora il dramma, si passa per il giallo e si finisce con la tragedia. La combinazione delle scelte fin qui elencate amplificano la percezione della storia sia dall’esterno (spettatore/personaggi secondari) che dall’interno rendendo, con fluidità e con un uso centellinato della soggettiva, gli sguardi (prospettive) dei tre personaggi in questione. Anche il fuori campo ha una valenza importante, nonostante all’interno del lungometraggio venga messo in risalto una sola volta, e proprio quando tra Paul e Penelope potrebbe essere accaduto qualcosa di cui non si viene effettivamente a conoscenza. Ralph Fiennes riesce invece a rendere giustizia al suo personaggio, ed è l’unico a farlo, poiché ne restituisce l’essenza di personalità sopra le righe, quasi sempre ai limiti del cattivo gusto.

Passando invece al vero problema di A Bigger Splash, per cui risulta un film che non sfrutta il suo potenziale, il contenuto è fin troppo vacuo. Infatti, i dialoghi nei momenti clou non incidono, sono grossolani (“siamo tutti osceni”), mentre l’inserimento dei flashback non trova continuità finendo con l’essere un di più non richiesto ma che invece avrebbe potuto conferire maggior profondità alla narrazione (intuizione che invece Guadagnino realizza alla grandissima in Challengers). Inoltre, l’uso dei corpi, che nel cinema del cineasta italiano è centrale, qui non è mezzo di seduzione e non ricopre nemmeno il ruolo di espediente drammaturgico. A tal proposito, il mutismo di Marianne è una trovata superficiale che non viene resa davvero fondamentale: se la protagonista avesse potuto parlare sarebbe forse cambiato qualcosa? Per l’andamento del film non si direbbe. Anche il finale si lascia andare ad una risoluzione troppo approssimativa e poco memorabile per ciò che avrebbe potuto esprimere, laddove l’immagine dei borghesi stranieri all’estero non subisce alcuna deformazione grottesca, e l’espediente della piscina, teoricamente il vero perno di A Bigger Splash, non diventa nella pratica la colonna portante ma funge da scenografia. Le quasi 2 ore dell’opera di Guadagnino girano allora (quasi) a vuoto per concludersi in un nulla di fatto. L’acqua poteva ergersi a discorso politico nel momento in cui i migranti avrebbero acquisito la giusta rilevanza, invece un fattore di tale portata viene ridotto ad una semplice scusa per giustificare l’accaduto: e tutti vissero felici e contenti?

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La recensione di A Bigger Splash (2015)
A Bigger Splash
A Bigger Splash

In vacanza sull'isola di Pantelleria, Marianne Lane ed il suo fidanzato Paul sono alla ricerca della serenità dopo aver vissuto eventi travagliati. L'arrivo di Harry, l'ex di Marianne, e di sua figlia Penelope sconvolge tutto: la tensione amorosa sale alle stelle.

Voto del redattore:

6 / 10

Data di rilascio:

26/11/2015

Regia:

Luca Guadagnino

Cast:

Tilda Swinton, Ralph Fiennes, Matthias Schoenaerts, Dakota Johnson, Corrado Guzzanti

Genere:

Thriller, Drammatico

PRO

L’interpretazione di Ralph Fiennes
Le storie sentimentali e la differente percezione dei personaggi
Si tratta di un film visivamente stimolante
Ci sono espedienti drammaturgici soltanto abbozzati e non sfruttati appieno (il mutismo della protagonista)
I dialoghi risultano troppo banali in certe scene
Il contenuto si perde in un nulla di fatto