Dopo essere stato distribuito al cinema come film evento dal 3 al 5 novembre 2014, l’ultimo film del regista Isao Takahata torna su grande schermo, sempre grazie a Lucky Red, per chiudere l’iniziativa “Un mondo di sogni animati”, a partire dal 25 fino al 31 luglio. Ma come finisce La storia della Principessa Splendente? Di seguito la spiegazione del finale del film prodotto dallo Studio Ghibli.
La storia della Principessa Splendente, il finale del film
ATTENZIONE!!! SPOILER!!!!
Prima di proseguire con la spiegazione del finale de La storia della Principessa Splendente, vale la pena di indicare innanzitutto come finisce:
La fatidica notte è giunta: gli abitanti di Tsuki no Miyako sono venuti a riportare la Principessa Splendente sulla Luna; a nulla serve l’esercito schierato dal padre per impedirne la partenza, tutti infatti cadono addormentati, sotto il potere delle divinità. Alla Principessa rimane solamente il tempo di dare l’ultimo saluto ai suoi genitori terrestri, in lacrime mentre osservano impotenti l’accaduto. Durante il tragitto, nonostante abbia già indossato il mantello che le priva la memoria della vita terrestre appena vissuta, la Principessa si volta verso il globo, come se qualcosa in lei fosse ancora rimasto, ma è soltanto il velo di nostalgia, apparentemente inspiegabile; la pellicola si conclude con l’inquadratura della Luna, sulla quale è proiettata l’immagine della protagonista, quando però era ancora poco più che neonata, forse a testimoniare il momento più bello e più felice del periodo sulla Terra.
La storia della Principessa Splendente, la spiegazione del finale
A questo punto si può indicare quale sia la spiegazione del finale de La storia della Principessa Splendente:
Un finale così struggente racchiude dentro di sé molteplici significati, ma anche diversi stati d’animo, il più evidente è quello del dolore provato nel momento in cui la vita è giunta al termine, il tempo passato fin troppo velocemente e ormai scaduto senza possibilità di farlo ripartire. Emerge il rammarico per non aver sfruttato al massimo il tempo a disposizione nella ricerca della felicità, non tanto perché non si ha avuto il desiderio di farlo, quanto l’essere stati prigionieri di determinate convenzioni e regole sociali, troppo schematiche ed opprimenti, causa di rimpianti e rimorsi.
C’è anche spazio però per la gioia di esserci stati e la consapevolezza che l‘esistenza sulla Terra è unica ed irripetibile: nonostante tutte le controversie, le sofferenze e le delusioni a cui tutti debbono fare i conti, le bellezze e i legami profondi e sinceri instaurati valgono tutto il resto, per loro vale la pena di nascere, crescere e morire; nessuno sa veramente se esiste un dopo, se ci si dimenticherà di ogni cosa o si riuscirà a ricordare, proprio per questo è necessario non buttare via neanche un attimo del tempo a disposizione.
