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45 anni mostra come l’amore sia anche dubbio e non detto

45 anni è il terzo film del regista britannico Andrew Haigh con protagonisti Charlotte Rampling e Tom Courtenay: qual è il risultato?
Di seguito la recensione di 45 anni, il terzo film diretto da Andrew Haigh con Charlotte Rampling e Tom Courtenay

Prima del successo del suo Estranei, che ha visto collaborare il duo di attori irlandesi Andrew Scott e Paul Mescal, il regista britannico Andrew Haigh ha realizzato il suo terzo film dal titolo 45 anni del 2015 con protagonisti i due vincitori come Migliori Attori alla 68esima edizione del Festival di Berlino Charlotte Rampling e Tom Courtenay. Seguono la trama e la recensione di 45 anni, film di Andrew Haigh con Charlotte Rampling e Tom Courtenay.

La trama di 45 anni: di cosa parla il film di Andrew Haigh?

Interpretato dai due attori vincitori entrambi dell’Orso d’Argento a Berlino 2015 per l’interpretazione in 45 anni, Charlotte Rampling e Tom Courtenay, il film, pur trattandosi di un genere drammatico, instilla un forte senso di dubbio soprattutto nel personaggio femminile che comincia a mettere in discussione il suo matrimonio con suo marito e dunque i sentimenti di lui nei suoi confronti, trasformandosi in una sorta di giallo. Ma di cosa parla 45 anni? La trama:

Kate (Charlotte Rampling) e Geoff Mercer (Tom Courtenay) sono una felice coppia sposata da 45 anni. I due pensionati conducono una vita rilassata nella tranquilla campagna inglese. Il loro è un rapporto solido, costruito sull’amore, il rispetto e la comprensione. Per festeggiare la loro felice e duratura unione, hanno deciso di organizzare una meravigliosa festa per il loro anniversario di matrimonio. A turbare la loro serenità è una lettera indirizzata al marito. Geoff viene informato che il corpo di Katia, il suo primo amore morto 50 anni prima, è stato ritrovato perfettamente conservato in un ghiacciaio sulle Alpi Svizzere. L’uomo è sconvolto dalla notizia, come anche la moglie, la quale capisce l’importanza che ha avuto per il marito quella relazione e vede il suo mondo di certezze sgretolarsi.

La recensione di 45 anni, film di Andrew Haigh: si può davvero conoscere totalmente la persona amata?

Lo scrittore e drammaturgo russo Anton Čechov affermava che se in uno dei primi atti di un’opera teatrale compare una pistola, sicuramente negli atti successivi essa finirà per sparare. Il terzo film di Andrew Haigh 45 anni – che in un certo senso anticipa le tematiche che si intrecciano tra vita, morte, amore, dolore e i fantasmi del passato ritrovate nel sesto film Estranei – inizia infatti con un rumore in sottofondo, mentre i titoli di testa scorrono in sovrimpressione sullo schermo, che sembra essere a tutti gli effetti quello meccanico di un proiettore fotografico. Il lungometraggio catapulta lo spettatore nelle vite della coppia di marito e moglie protagonisti, facendo assaporare ogni minimo dettaglio e gesto della loro quotidianità, seguendo i loro spostamenti tra le mura domestiche così come al di fuori, presentando i due in tutti i loro contrasti caratteriali – lei seriosa e precisa, lui divertente e sbadato.

Ciò che viene mostrato è la rappresentazione di un amore puro e incondizionato che si è solidificato dopo ben 45 anni di matrimonio e di vita trascorsa insieme, come se fosse intaccabile da un certo punto di vista. Ecco che dunque il regista ha saputo abilmente costruire della basi solide per dare un’apparente sicurezza allo spettatore, per poi successivamente stravolgerlo con la sopraggiunta di una notizia inaspettata per la coppia. Nel film dunque si percepisce chiaramente la tensione sentita interiormente dalla donna protagonista, nel vedere il proprio marito sconvolto dal ritrovamento del corpo della sua ex compagna scomparsa in un incidente durante un’escursione nei ghiacciai in montagna avvenuta quando Geoff era solo un ventenne. Lo spettatore da quel momento comincia dunque a vivere gli eventi filtrati dalla mente ma soprattutto dal cuore della donna, che si accorge del turbamento del marito continuamente sovrappensiero, che purtroppo provocano in lei brutti scherzi, instillandole lentamente il dubbio che il loro matrimonio sia stato una scelta di ripiego e che i sentimenti di lui siano in realtà solo apparenti.

Nonostante questo imprevisto, il tempo intradiegetico del film, così come quello extradiegetico della realtà durante la visione, continua a scorrere incessantemente come il ticchettio dell’orologio presente nella cucina della coppia di protagonisti inquadrato in due scene. Come segnalato dalle scritte in sovrimpressione che scandiscono la linea temporale del film indicando il susseguirsi dei giorni della settimana, fin dall’inizio si comprende che tutta la tensione narrativa verte verso l’attesa dell’arrivo del giorno della festa del 45esimo anniversario di matrimonio della coppia protagonista. Allo stesso modo, il proiettore da mero oggetto scenico diventa anche un vero espediente narrativo poiché le scene scorrono una dopo l’altra come i fotogrammi proiettati che ritrova Kate nella soffitta scattati da suo marito Geoff quando era ragazzo durante la vacanza in montagna in cui la sua allora compagna Katya è scomparsa, e ne trova uno in cui la giovane è ritratta con il pancione e dunque scopre che suo marito sarebbe divenuto padre.

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45 anni, film di Andrew Haigh
45 anni
45 anni

45 anni racconta la storia di un uomo e una donna sposati che a pochi giorni dal loro anniversario di matrimonio ricevono la notizia del ritrovamento del corpo della ex compagna dell'uomo che metterà in discussione il loro rapporto.

Voto del redattore:

8 / 10

Data di rilascio:

05/11/2015

Regia:

Andrew Haigh

Cast:

Charlotte Rampling, Tom Courtenay, Geraldine James, Dolly Wells, David Sibley, Sam Alexander

Genere:

Sentimentale, drammatico

PRO

Il contrasto della caratterizzazione della coppia protagonista
La costruzione del climax ascendente
L’espediente narrativo del proiettore fotografico
Nessuno