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James Cameron attacca le critiche ai restauri in 4K dei suoi film

Il regista James Cameron ha difeso i restauri in 4K che sono stati realizzati per Aliens: Scontro Finale e True Lies.
James Cameron risponde alle critiche dei restauri 4K

Dopo che al D23 è stato rivelato il titolo di Avatar 3, l’Hollywood Reporter ha realizzato un’intervista al regista James Cameron. Tra i vari argomenti citati, il giornalista ha parlato anche delle critiche che hanno scatenato gli ultimi restauri in 4K riservati ad alcuni classici dell’autore, così James Cameron ha finalmente parlato del suo pensiero sulla faccenda.

Le critiche ai restauri in 4K dei film di James Cameron

Negli ultimi mesi sono finiti nell’occhio del ciclone i restauri in 4K di Aliens: Scontro Finale e di True Lies. Le polemiche scatenate dagli acquirenti dei blu-ray hanno preso di mira il master dei film: gli appassionati infatti non hanno tollerato l’idea che James Cameron abbia rimosso la grana della pellicola con cui i classici sono stati girati all’epoca dell’uscita. Secondo i fan, l’autore avrebbe infatti snaturato il lato visivo dei film, togliendo il fascino della fotografia originale.

James Cameron risponde alle polemiche dei restauri in 4K

Quando il giornalista ha citato le critiche fatte ai nuovi master in 4K, James Cameron non ha avuto peli sulla lingua e si è espresso attraverso queste parole:

Quando le persone iniziano a rivedere la struttura della grana di un film, devono uscire dalla cantina di mamma e incontrare qualcuno. Giusto? Dico sul serio. Voglio dire, stai scherzando? Ho un grande team che si occupa dei trasferimenti. Mi occupo di tutto il lavoro sul colore e sulla densità. Guardo ogni ripresa, ogni fotogramma e poi il trasferimento finale è fatto da un ragazzo di fiducia che lavora con me da anni. Tutti i film di Avatar sono fatti in questo modo. Tutto è fatto in questo modo. Fatevi una vita, gente, seriamente.

James Cameron ha difeso a spada tratta l’importanza del restauro digitale, in modo che anche i film più vecchi possano essere riscoperti dal grande pubblico senza che quest’ultimo definisca le opere obsolete, non negando l’evoluzione dei master in 4K che secondo l’autore deve rimanere al passo con i tempi.