Dopo il recente enorme successo ottenuto con “Ted Lasso” (2020-2023) e “Shrinking” (2023 – in produzione), il noto sceneggiatore, regista e produttore televisivo statunitense Bill Lawrence tira fuori dal cilindro una nuova entusiasmante serie tv, ancora una volta realizzata e distribuita sulla piattaforma streaming Apple TV+. Questa volta lo showrunner si cimenta con il poliziesco, senza dimenticarsi della tanto amata commedia, adattando per il piccolo schermo il romanzo “Bad Monkey” scritto nel 2013 da Carl Hiaasen. Una co-produzione Warner Bros. Television, Two Soups Productions e Doozer Productions che vanta un cast d’eccezione capitanato da Vince Vaughn e con Jodie Turner-Smith, Rob Delaney, Michelle Monaghan, Natalie Martinez, Meredith Hagner e L. Scott Caldwell. Di seguito la trama ed una breve analisi della nuova serie targata Apple TV+.
La trama della serie tv “Carl Hiaasen’s Bad Monkey”
Andrew Yancy, interpretato da Vince Vaughn, è un ex-detective della polizia di Miami che è stato retrocesso a ispettore sanitario nelle isole Keys per via del suo “modo di fare” fuori dagli schemi. La sua routine viene stravolta quando si imbatte nei resti di un corpo umano, più precisamente un braccio, che pare essere la vittima di un omicidio. Quale occasione migliore per dimostrare il suo talento e riconquistare il suo posto tra le fila della polizia? Un caso apparentemente semplice che, indizio dopo indizio, si complica sempre di più ed il povero Yancy si trova costretto a sventare qualcosa di ben più grande e pericoloso che prende vita tra le spiagge del sud della Florida.
La recensione della serie Apple TV+ creata da Bill Lawrence
“Carl Hiaasen’s Bad Monkey” prende vita sotto forma di serie televisiva prendendo spunto da un elemento cartaceo, un progetto dalla struttura molto simile rispetto a quelle di diversi prodotti Apple, ma solo altri due titoli presenti nel catalogo sono stati realizzati da uno degli showrunner migliori in attività. Bill Lawrence propone sul piccolo schermo un poliziesco che mescola giallo e commedia nera attraverso una storia che si sviluppa lungo 10 episodi, alcuni più incisivi e migliori di altri, che ruotano attorno alle (dis)avventure di Andrew Yancy, un uomo semplice e spensierato, vittima del suo modo di essere, del suo sarcasmo, della sua incredibile capacità di cacciarsi sempre nei guai e di trovarsi sempre nel momento sbagliato nel posto sbagliato. Un personaggio bizzarro e stravagante che non poteva che essere interpretato da un attore poliedrico come Vaughn, spesso molto sottovalutato, ma che al di fuori della classica commedia americana ha regalato qualche ottima interpretazione.
La miniserie ruota principalmente attorno al personaggio di Yancy, ma l’ex-detective non è il solo ed unico protagonista perché sono diverse, forse troppe, le story-line che prendono piega durante lo sviluppo del racconto. Una storia introdotta da una voce narrante che accompagna, in maniera divertente e mai troppo invadente, lo spettatore lungo questo viaggio, episodio dopo episodio. Tra le varie linee narrative quelle che acquistano grande importanza sono quella degli Stripling, Nick ed Eve (Rob Delaney e Meredith Hagner), quella di Grace la Dragon Queen (Jodie Turner-Smith) e della pericolosa quanto stravagante Bonnie (Michelle Monaghan). Diverse storie che, chi già chi meno, finiscono per collegarsi ed intersecarsi fino al tanto atteso epilogo, un finale che, però, in parte delude un po’ le attese.
Facendo un passo indietro, l’aspetto che funziona di meno della miniserie ideata da Bill Lawrence è il minutaggio: dieci puntate, nonostante le differenti story-line citate precedentemente, risultano troppe per la tipologia di racconto che prende forma una volta raggiunto il finale di stagione. Questo perché, in particolare modo a metà del percorso, la serie affronta un inutile allungamento del brodo che porta un pizzico di confusione che finisce per spezzare quell’incredibile ritmo creato dalle prime puntate dello show Apple. Ad accentuare il tutto ci pensano proprio alcune di queste storie, da quelle che finiscono per risultare più superficiali o fin troppo marginali a quelle che quasi di punto in bianco assumono una grande importanza. Insomma, una struttura che più di una volta appare scricchiolante, ma che si riprende soprattutto quando torna al centro della scena un Vince Vaughn in parte a cui è cucito perfettamente addosso il suo personaggio.
L’indagine è intrigante, le gag che prendono forma risultano sempre molto divertenti, senza dimenticare un lato action che funziona anche all’interno di un prodotto che mescola commedia e poliziesco. Il termine dark comedy è quello che descrive al meglio un prodotto televisivo che in corsa tenta di assumere, a volte quasi in maniera naturale, volti differenti. Non manca anche quel lato drammatico, relazioni diverse tra i vari personaggi, tra chi cresce e chi non riesce ad affrontare un percorso interiore, giocando con una leggera e sempre presente sospensione dell’incredulità. Gran parte degli episodi di “Bad Monkey” funzionano grazie ad una scrittura brillante, ricca di colpi di scena e che colpisce dal punto di vista tecnico, proponendo anche una messa in scena interessante da parte dei vari registi che si sono alternati dietro la macchina da presa.
Una dark comedy dal fascino irriverente e stravagante
Nel suo essere un po’ sopra le righe, “Carl Hiaasen’s Bad Monkey” trova la sua dimensione e funziona grazie ad un’idea interessante alla base, che mescola risate al dramma, dando vita ad una dark comedy dal fascino irriverente e stravagante con un vero e proprio one man show, caratterizzata dalla predominante e continua parlantina di un Vince Vaughn in splendida forma e perfettamente incanalato nella sua dimensione. Un detective particolare, dai metodi di lavoro bizzarri, senza mezze misure che attraverso il suo modo originale di vivere la sua vita affronta di petto ogni difficoltà ed ostacolo.
Ma per raccogliere ogni indizio o prova di questo apparente omicidio che fa da sfondo al racconto Yancy, con l’aiuto di una serie di altrettanti stravaganti amici e colleghi, dovrà imbattersi in una serie di personalità fuori dal comune, pericolose, determinate ed alle prime armi con il mondo del crimine. A regalare quel qualcosa in più all’opera televisiva ci pensa un’ambientazione suggestiva, una location ideale per raccontare questo genere di storie, ricche di cliché, sfumature e archetipi di personaggi allo stesso tempo stereotipati e tridimensionali. Tutti affrontano una crescita personale, soprattutto Andrew, un uomo apparentemente caduto in disgrazia pronto a rialzarsi seguendo il suo istinto imprevedibile ed ironico tra assurdità e azione.
