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Recensione – Babygirl: il film diretto da Halina Reijn con Nicole Kidman

Presentato in concorso a Venezia81, Babygirl è il nuovo film della regista olandese Halina Reijn, che si avvale della preziosa collaborazione di Nicole Kidman: ma com’è il terzo lungometraggio in carriera della regista?
La recensione di Babygirl

Presentato in concorso all’81esima edizione del Festival del cinema di Venezia, Babygirl è il nuovo film di Halina Reijn, lungometraggio che vede tra i suoi interpreti principali Nicole Kidman, Harris Dickinson, Antonio Banderas, Sophie Wilde, Esther McGregor. Dopo aver esordito alla regia con Instinct: desiderio pericoloso nel 2019, la regista ha diretto anche la commedia horror disponibile su Netflix e intitolata Bodies Bodies Bodies nel 2022, ed ora per la prima volta è alla Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia con una sua opera. A tal proposito: com’è Babygirl? Di seguito la recensione del film.

La trama di Babygirl, film con Nicole Kidman

Babygirl è uno dei 21 lungometraggi tra quelli selezionati ufficialmente per il concorso di Venezia81. Si tratta, come anticipato, del terzo film diretto da Halina Reijn con un cast alquanto suggestivo in cui spicca il nome dell’attrice Nicole Kidman, ma di cosa parla effettivamente? Segue la trama di Babygirl:

“Una potente amministratrice delegata mette a repentaglio la carriera e la famiglia quando inizia una torrida relazione con un suo stagista molto più giovane.”

La recensione di Babygirl, film diretto da Halina Reijn con Nicole Kidman

Il corpo attoriale di una diva come Nicole Kidman è un elemento estremamente affascinante da analizzare in relazione all’andamento della sua carriera e al modo in cui viene messo in scena dai registi con cui si trova di volta in volta a collaborare. Babygirl segna in tal senso un nuovo cruciale tassello di questa evoluzione e forse il maggior pregio della regia di Halina Reijn sta nel saper sempre inquadrare nella maniera corretta le forme e le movenze dell’attrice australiana, in un film che cerca di fare qualcosa che il cinema contemporaneo molto spesso (persino nei festival) evita di fare: ovvero esplorare i rapporti di potere tra uomo e donna, utilizzando come lente quella fornita dagli stilemi del genere erotico. In Babygirl infatti ogni scelta presa nella sfera individuale dei protagonisti non può che andare a incidere anche su quella pubblica, creando in questo modo un circolo vizioso di errori e perversioni dal quale è difficile sottrarsi. Come accadeva già in Tár (in cui tutto ruotava attorno al corpo e alla mente deteriorati di una straordinaria Cate Blanchett), in questa pellicola si riflette sulle implicazioni morali e sociali di detenere un ruolo di prestigio in quanto donna in una società che è ancora molto restia ad aprirsi completamente a una guida che non sia quella maschile. Mentre nel film di Todd Field il danno compiuto dalla protagonista penetrava dolcemente ma letalmente nella narrazione della pellicola, finendo per distruggerne la carriera, in Babygirl si rimesta nel torbido e gli effetti provocati dalla relazione clandestina tra Romy e Samuel saranno precisamente identificati.

A essere molto convincente è poi la componente puramente erotica della pellicola che, per gli standard odierni, mette in scena senza filtri il divampare delle fantasie erotiche di una donna profondamente insoddisfatta dalla sua vita sessuale e segnata da un inquietante passato (soltanto suggerito da un breve dialogo e alcune scene sparse nel corso del film). Fin dalla scena d’apertura è infatti chiaro come Romy sia alla disperata ricerca di qualcosa che torni a stimolarla e la rapisca dal troppo rassicurante torpore in cui si sente invischiata. Halina Reijn in relazione a questo specifico aspetto mette in mostra un altro fondamentale pregio della sua opera, ovvero quello di adottare uno sguardo assolutamente neutro e affatto sentenzioso nel descrivere questa storia di amore clandestina, riuscendo allo stesso tempo a raffigurare Jacob (un bravissimo Antonio Banderas) come un padre di famiglia esemplare e che apparentemente non ha fatto nulla per meritare ciò che gli sta accadendo. La regista è abile sia nel mostrare i dettagli più perversi che le scene più affettuose, senza mai dare l’impressione di propendere per una delle due parti della narrazione. Allo stesso modo il film è onesto nel presentare il personaggio di Romy, a cui presta il corpo Nicole Kidman. Non si cerca pateticamente di nascondere il tempo che è passato e più volte nel corso della pellicola si sottolinea come la protagonista faccia uso di botulino per mantenere intatti i propri lineamenti, mentre e letto il fisico aitante di Samuel prende facilmente il sopravvento su quello bellissimo ma sfiorito di Romy. Questa cesura è perfettamente espressa da una scena in discoteca nella quale il personaggio della Kidman è inizialmente riluttante a svestirsi per ballare in mezzo a molti giovani, ma una volta lasciatasi andare sembra riacquisire una smarrita consapevolezza di se stessa.

I succitati rapporti di potere sono spesso ribaltati nel corso della narrazione e solo il finale sembra dare un preciso significato alla torrida relazione tra i due protagonisti. Viene infatti espresso come i rapporti sadomaso tra uomo e donna siano sempre erroneamente stati identificati come fantasie maschili, ignorando completamente la soddisfazione sessuale femminile nel praticarli. Seguendo questa traccia si può leggere a ritroso tutta la pellicola e constatare come il personaggio di Romy sia in realtà in saldamente in controllo, riuscendo a dare l’illusione di controllo alla sua controparte soltanto per soddisfare i propri istinti. L’ennesima dimostrazione che Babygirl è un film fatto di suggestioni e relazioni complesse tra i personaggi che, per essere comprese appieno, richiedono la conoscenza e il rispetto del genere erotico che, contrariamente a quanto sta avvenendo con l’horror, si sta man mano spegnendo.

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La recensione di Babygirl
Babygirl
Babygirl

Da donna di successo alla possibilità di finire nel baratro, la protagonista interpretata da Nicole Kidman rischia di gettare tutto all'aria, sia in famiglia che professionalmente, a causa di una relazione con un giovane e seducente stagista.

Voto del redattore:

8 / 10

Data di rilascio:
Regia:

Halina Reijn

Cast:

Nicole Kidman, Harris Dickinson, Antonio Banderas, Sophie Wilde, Esther McGregor

Genere:

Erotico

PRO

La regia di Halina Reijn
Le scene di sesso
I due protagonisti
Nessuno