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Cloud: come finisce? La spiegazione del finale del film di Kiyoshi Kurosawa

Kiyoshi Kurosawa è un regista giapponese noto per aver diretto pellicole scioccanti con finali sorprendenti. In questo senso, come finisce Cloud? La spiegazione del finale del film presentato fuori concorso a Venezia81.
La spiegazione del finale del nuovo film di Kiyoshi Kurosawa presentato a Venezia81, Cloud

Presentato in anteprima fuori concorso all’81esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, Cloud è l’ultimo lungometraggio diretto dal giapponese Kiyoshi Kurosawa, regista che, tra l’altro, nell’arco di questo 2024 ha già portato una sua opera – il mediometraggio Chime – all’interno del contesto di un altro grande festival europeo come la Berlinale. Affermatosi in tutto il mondo con opere del calibro di Cure (1997), Pulse (2001) e Tokyo Sonata (2008), Cloud riprende certamente l’aspetto orrorifico dei progetti che lo hanno reso grande e, al di là del risultato finale, ha stupito il pubblico internazionale grazie ad un finale sorprendente. A seguire, trama, come finisce e la spiegazione del finale di Cloud, l’ultimo film di Kiyoshi Kurosawa.

Come finisce Cloud? La trama completa del film di Kiyoshi Kurosawa

Prima di passare alla spiegazione del finale, è fondamentale capire di che tipo di opera si parla e dare un po’ di contesto spiegandone la trama. Cloud – il nuovo film di Kiyoshi Kurosawa presentato in anteprima fuori concorso a Venezia81 e su cui il regista giapponese lavorava dal 2018 – segue la storia di Ryôsuke Yoshii (Masaki Suda) che, dopo aver lasciato il lavoro per dedicarsi giorno e notte alla rivendita di oggetti e beni online, si ritrova nel centro del mirino: alcuni uomini che hanno acquistato da lui sono rimasti insoddisfatti dei prodotti in quanto falsi o rotti e, tramite recensioni e commenti online, sono riusciti a mettersi in contatto fra loro e trovare la posizione dell’abitazione di Yoshii, per buona parte del film ignaro del complotto ordito alle sue spalle.

La spiegazione del finale di Cloud

Dopo aver dato un minimo di contesto e rinfrescato la memoria a chi il film lo ha visto, è il momento della spiegazione del finale di Cloud. Come detto, alcuni acquirenti di Yoshii sono rimasti a dir poco delusi dai prodotti ricevuti. Comunicando tramite recensioni e commenti online, gli uomini in questione sono riusciti a risalire all’abitazione del ragazzo ed hanno tutte le intenzioni di andare a prenderlo per ucciderlo. Egli invece, che non aveva altro obiettivo se non quello di guadagnare soldi, è inizialmente ignaro di ciò che sta accadendo, ma alcuni strani e misteriosi avvenimenti lo porteranno a comprendere lo schema che c’è dietro, fino a ritrovarsi nella sua proprietà accerchiato dagli stessi.

Questi uomini lo catturano e legano ad una serie, senza però ucciderlo. Il sadismo li porta ad aspettare, a trattarlo come un animale che deve soffrire ogni secondo che lo separano da una morte certa. Dopo averlo lasciato solo per qualche minuto però, Sano – l’assistente di Yoshii – riesce a liberarlo ed armarlo ed il film prende una piega totalmente diversa e, forse, inaspettata, trasformandosi quasi in Battle Royale e citando – più o meno involontariamente – il film di Kinji Kukasaku. Ryôsuke Yoshii riesce a liberarsi di questi uomini e, nonostante il trauma dell’aver ucciso delle persone, appena vi è un momento di pace, prende il telefono per controllare come stanno andando le vendite e quanto ha guadagnato.

Solo a questo punto compare Akiko (Kotone Furukawa), compagna di Yoshii ed unica persona di cui egli sembrava fidarsi. Anche lei ha però una pistola ed ha intenzione di ucciderlo per ottenere denaro e libertà. La sua arma da fuoco ha però la sicura e, poco prima che possa toglierla, Sano la uccide, lasciando il protagonista della pellicola in ginocchio, in lacrime.