Quarto lungometraggio della coppia di registi francesi, nonché fratelli gemelli Ludovic e Zoran Boukherma, Leurs Enfants après eux (E i figli dopo di loro) è un film del 2024 co-prodotto da Chi-Fou-Mi Productions e Trésor Films in Concorso al Festival del Cinema di Venezia81, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Nicolas Mathieu vincitore del Premio Goncourt nel 2018, edito da Feltrinelli in Italia con il titolo E i figli dopo di loro. Seguono la trama e la recensione di Leurs Enfants après eux, il film dei fratelli Boukherma in Concorso a Venezia81 con Paul Kircher e Angélina Woreth.
La trama di Leurs enfants après eux: di che parla il film dei fratelli Boukherma in Concorso a Venezia81?
Dato che Leurs enfants après eux, il quarto film dei fratelli Boukherma, è basato sull’omonimo romanzo vincitore del Premio Goncourt nel 2018 dello scrittore francese Nicolas Mathieu, la trama del lungomentraggio si ispira sicuramente a quest’ultimo, ancorato a un realismo di fondo ma che sfrutta allo stesso tempo la cifra stilistica romanzesca del testo, senza far passare in secondo piano l’obiettivo dei registi, che, come dichiarato dai fratelli Boukherma, era quello di realizzare “un film crudo, intenso e viscerale. Un’istantanea della realtà sociologica che va oltre la documentazione dei fatti per generare un impatto emotivo di un’ampiezza e una profondità possibili solo al cinema”. Prima di passare alla recensione occorre riportare la trama di Leurs enfants après eux, film dei fratelli Boukherma, per sapere di che parla.
Agosto 1992. Un pomeriggio di un caldo soffocante in una valle sperduta da qualche parte nell’est della Francia, col suo lago e i suoi altiforni ormai spenti. Il quattordicenne Anthony e suo cugino ammazzano il tempo in riva al lago insieme a Steph e Clem. Per Anthony sarà l’estate del primo amore, quello che dà un senso a ogni cosa. Il momento agrodolce della vita che segna la fine dell’infanzia e il passaggio alla maturità. Ma c’è anche Hacine, un giovane ribelle del quartiere. E una motocicletta che ruba ad Anthony, sconvolgendo la vita di tutti. Nel corso di quattro estati cruciali, i destini di Anthony, Steph e Hacine si attraversano, si scontrano e s’intrecciano. E in mezzo a tutto questo tumulto, l’amore cercherà di trovare la propria strada…
La recensione di Leurs enfants après eux: il sincero racconto di formazione di una generazione
Quando si incontra un film il cui montaggio è stato realizzato in modo da dare l’impressione di leggere un libro, risulta decisamente più facile per lo spettatore immegersi nella storia e assorbire ciò che succede ai personaggi. Infatti il quarto film dei fratelli gemelli Boukherma, Leurs enfants après eux (E i figli dopo di loro), non solo è un adattamento cinematografico del romanzo omonimo del 2018 dello scrittore francese Nicolas Mathieu, ma al testo originale di partenza si ispira soprattutto per la rappresentazione storica e sociale di una cittadina francese – compresa la varietà linguistica del francese regionale parlato a cui si assiste nella versione originale del film – in modo da ricreare l’atmosfera da realismo crudo e violento delle famiglie disfunzionali dei suoi protagonisti che ricorda vagamente quella tematica dei fratelli D’Innocenzo in Favolacce – così come effettuato all’interno del libro. Lo spettatore, dunque, si ritrova catapultato in un’altra epoca – quella di fine anni ’90 – e conseguentemente in un mondo che poggia su basi storiche e sociali particolari e definite. Così facendo ci si ritrova a seguire i personaggi nelle loro mille peripezie, diventando un compagno del viaggio fisico di Anthony, ma anche testimone di quello metaforico di crescita personale.
Questa operazione di immersione all’interno del film viene maggiormente accentuata e rafforzata grazie al supporto della colonna sonora non originale, composta da brani che appartengono agli anni ’90, che contribuiscono a realizzare un vero revival musicale suggestivo in grado da ancorare temporalmente anche a livello uditivo lo spettatore. In Leurs enfants après eux, la musica funge da accompagnamento sonoro alle immagini del film che rappresentano, grazie alla straordinaria fotografia di Augustin Barbaroux, in modo totalmente limpido e pulito l’essenzialità dell’essere adolescenti con i suoi alti e bassi, in tutta la sua spensieratezza e sregolatezza, nella continua ricerca di libertà, amore e trasgressione costruttiva per una crescita personale. Inoltre, è proprio grazie alle immagini e alla sequenzialità data dall’impeccabile montaggio di Géraldine Mangenot di queste, che le scene e persino le singole inquadrature si imbevono di significato e contribuiscono alla costruzione del climax nei momenti più di tensione che scandiscono la visione del film.
Nonostante alcuni personaggi siano trascurati e messi in secondo piano, quasi da sembrare di essere messi da parte e dimenticati nel corso nel processo della loro caratterizzazione e narrazione, così come alcune linee narrative incompiute, scarsamente o superficialmente approfondite – quali il personaggio della ragazza Steph che appare, scompare e riappare senza continuità narrativa o ancora l’evoluzione del padre stesso di Anthony che subisce un’ellissi – Leurs enfants après eux si presenta e si impone visivamente e musicalmente allo spettatore con potenza a tal punto suggestiva da risultare un film-romanzo, di cui sfogliare le scene con i suoi salti temporali incentrati su quattro estati come se fosse un libro, sulla fragile e tenera bellezza dell’essere adolescenti, un passato da conservare come un ricordo nostalgico dolce amaro, doloroso, ma pur sempre difficile da cancellare in quanto tappa della vita inevitabile e fondamentale per la crescita e lo sviluppo personale.
