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Recensione: The Crow – Il Corvo, il remake con protagonista Bill Skarsgard

È arrivato anche nei cinema di tutta Italia la nuova trasposizione del fumetto di James O’Barr, questa volta con protagonista Bill Skarsgard: qual è il risultato del film?
La recensione di The Crow - Il corvo, il remake diretto da Rupert Sanders

Distribuito nelle sale cinematografiche statunitensi il 23 agosto 2024 mentre in quelle italiane il 28 agosto dello stesso anno; remake dell’omonimo lungometraggio del 1994, firmato da Alex Proyas e Brandon Lee, questa volta con protagonista Bill Skarsgard (It), affiancato dalla cantante e ballerina britannica FKA Twigs, con dietro la macchina da presa Rupert Sanders (Ghost in the shell). Ma qual è il risultato di The Crow – Il Corvo? Di seguito la trama ufficiale e la recensione del film.

La trama di The Crow – Il Corvo, il film di Rupert Sanders

La nuova trasposizione su grande schermo dell’omonimo fumetto scritto da James O’Barr, pubblicato alla fine degli anni’80 e capace di vendere milioni di copie in tutto il mondo, rischia di rivelarsi uno dei maggiori insuccessi dell’annata cinematografica 2024. Il pubblico finora non ha risposto presente al botteghino, mentre la critica ha generalmente bocciato la pellicola; attualmente sull’aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes ha ottenuto una percentuale di recensioni positive pari al 20%. Ma di cosa parla The Crow – Il Corvo? Di seguito la trama ufficiale del film diretto da Rupert Sanders:

Eric Draven e Shelly Webster, legati da un amore profondo, vengono brutalmente uccisi da una banda di criminali. Di fronte alla possibilità di salvare Shelly, il suo unico vero amore, sacrificando se stesso, Eric intraprende una vendetta feroce e senza pietà contro i loro assassini, viaggiando attraverso il mondo dei vivi e dei morti determinato a rimettere a posto le cose.”

La recensione di The Crow - Il corvo, il remake diretto da Rupert Sanders

La recensione di The Crow – Il Corvo, con Bill Skarsgard

Aldilà di qualsiasi livello di pretese, alto o basso non importa, un film non è mai solo un film, ogni prodotto di un’arte parte dal presupposto di essere un’opera, è tutto un altro paio di maniche stabilire poi se sia dio qualità o meno. Ogni opera è papabile fonte di riflessione, discussione, dibattito e volente o nolente capace di educare il pubblico pagante, indirizzandolo verso un modo di pensare o spingerlo a vedere le cose da un diverso punto di vista. Per chi fa o chi aspira a fare il mestiere di critico/recensore generalmente non è prassi sconsigliare la visione di una pellicola, anche se avesse a che fare con la stroncatura peggiore della carriera, soprattutto dopo la terribile esperienza del COVID-19, onde evitare di disincentivare la frequentazione della sala cinematografica, non granché elevata nel “Bel Paese”, escludendo le eccezioni che confermano la regola.

Fa eccezione anche il remake firmato dal regista Rupert Sanders, poiché nel suo pessimo modo di fare cinema, suo e di chi ha contribuito alla realizzazione, ne è uscito un lungometraggio da sconsigliare in tutti i modi consentiti dalla legge e dal buon costume; non è facile, ma stavolta ci si deve augurare davvero che venga visto dal minor pubblico possibile, specialmente da quello che dovrebbe far parte del target di riferimento. Nella sua aberrante ideologia di partenza, di fatto l’unica presente per tutta la durata, The Crow – Il Corvo è diseducativo nei confronti dei giovani, principale categoria di spettatori a cui si vuole rivolgere, dimostrandosi completamente fuori fase rispetto alla realtà sociale degli anni ’20 del 2000, trasponendo un soggetto improponibile, dove invece di condannare e di far riflettere sul dilagare della violenza e di quanto oggi l’essere umano ne sia assuefatto, si esalta e si rende tronfio l’atto di compiere una strage, travisando e distorcendo il significato dell’amore, annientando il valore della giustizia.

La mancanza di argomenti degni di tale nome è presto smascherata: l’unico interesse dell’operazione audiovisiva in questione è far provare piacere nel disgusto e nell’azione di uccidere; l’esasperazione della truculenza serve a colmare le mancanze di tematiche serie e caratterizzazioni inesistenti, senza contare la pochezza generale nella costruzione del contesto narrativo, spesso il termine “pornografia del dolore” è utilizzato a sproposito e senza cognizione di causa, ma stavolta non vi è altro modo più consono per esprimere il suddetto concetto, una giostra vergognosa in cui lo spargimento di sangue è la panacea di tutti i mali. Sul fronte più strettamente tecnico è palese quanto le vicissitudini produttive abbiano portato alla conclusione un pastrocchio messo insieme alla bene e meglio, in primis partendo da una relazione adolescenziale fulminea, basata prettamente sull’attrazione sessuale, inculcata allo spettatore come storia d’amore solidificata nel tempo, propinando ciclicamente nel corso della durata le solite due sequenze flashback, sperando attraverso la ridondanza di rendere credibile la situazione.

La sospensione dell’incredulità è messa a dura prova: ambientare la vicenda in un contesto fantastico non significa rinunciare alla logica di base, per di più se la costruzione dell’intreccio è fragile, per esempio nel rappresentare le fallacità del sistema, rappresentate in modo banale e superficiale; le strutture statali è ovvio che presentino spesso dei problemi e delle mancanze, ma ciò non significa rinunciare al criterio nella loro decostruzione. Uno spettacolo indegno, in cui si dà prova di quanto sia difficile realizzare cinema commerciale di buon livello, ma soprattutto quanto sia importante riuscire ad azzeccare il momento storico adatto per presentarsi alle masse, fattore determinante per stabilire il successo, artistico, o meno di un’opera; in questo preciso caso, si è dinanzi ad uno degli errori più macroscopici del nuovo millennio, una vera disgrazia della “Settima Arte”.

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La recensione di The Crow - Il corvo, il remake diretto da Rupert Sanders
The Crow - Il Corvo
The Crow – Il Corvo

"Eric Draven e Shelly Webster, legati da un amore profondo, vengono brutalmente uccisi da una banda di criminali. Di fronte alla possibilità di salvare Shelly, sacrificando se stesso, Eric intraprende una vendetta feroce e senza pietà contro i loro assassini."

Voto del redattore:

2 / 10

Data di rilascio:

28/08/2024

Regia:

Rupert Sanders

Cast:

Bill Skarsgård, FKA Twigs, Danny Huston, Laura Birn, Jordan Bolger, Sami Bouajila, Isabella Wei e David Bowles.

Genere:

Fantasy

PRO

Nessuno
Diseducativo verso il suo pubblico di riferimento, ideologicamente fuori strada
La vendetta viene esaltata distorcendo il significato di amore e giustizia
La sospensione dell’incredulità vacilla troppo spesso
L’esasperazione della violenza serve a riempire il vuoto cosmico di contenuti