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Recensione – Gli Anelli del Potere 2×05: Sale di Pietra

La quinta puntata de “Gli Anelli del Potere” comincia a tirare le somme con Sauron sempre più protagonista del racconto, ma quale sarà il destino della Terra di Mezzo?
Gli Anelli del Potere creata da J. D. Payne e Patrick McKay

La nota serie televisiva disponibile su Amazon Prime Video, una volta superata la metà di questa stagione, presenta al pubblico una delle migliori puntate dell’intero show. “Sale di Pietra”, il quinto episodio de “Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere”, la serie ideata da J. D. Payne e Patrick McKay, comincia a mostrare sempre meno difetti, proseguendo questo tortuoso viaggio lungo la Terra di Mezzo e la creazione di questi preziosi quanto temibili anelli. Diverse sono le diramazioni che il prodotto televisivo affronta in questa nuova puntata, nonostante manchino solamente tre puntate alla fine di questa entusiasmante, almeno per ora, seconda stagione. Di seguito la trama e la recensione del quinto episodio de Gli Anelli del Potere

La trama del quinto episodio della seconda stagione de Gli Anelli del Potere 

L’Anello del Potere forgiato da Lord Celebrimbor (Charles Edwards) e destinato a Re Durin III (Peter Mullan) comincia ad influenzare il sovrano di Khazad-dûm, il quale è sempre più restio dal separarsi anche solo per un momento dall’artefatto. Grazie al suo potere il Re riesce, però, a liberare il suo popolo dall’oscurità, esortando i suoi minatori a scavare in alcuni punti specifici della montagna. Un oggetto, l’anello, che in Durin IV e Disa (Owain Arthur e Sophia Nomvete) provoca qualche sospetto, la stessa cantatrice di pietre durante una visita al mercato finisce per imbattersi in un vicolo oscuro che conduce ad un lago che pare nasconda una spaventosa creatura. 

Gli anelli destinati ai Nani, però, sono sette e Durin III convoca i vari emissari dei regni nanici per avvisarli della minaccia che incombe sull’intero regno. Il Re è, oramai, completamente soggiogato dal potere del suo anello, infatti, non riesce nemmeno a percepire la preoccupazione del figlio con cui decide comunque di riconciliarsi rendendolo di nuovo principe. Il nano, nonostante il reintegro tra le fila del reame, resta molto dubbioso sul vero potere di questi anelli e sceglie di dirigersi nell’Eregion, qui è da poco stata inaugurata la nuova “porta occidentale del regno”, un regalo del Re che simboleggia il legame d’amicizia tra nani ed elfi. Oltre a raggiungere Celebrimbor, Durin con il suo arrivo mette un freno alla continua pressione di Annatar (Charlie Vickers), convinto che oltre ai tre ed i sette servano anche nove anelli per gli uomini

Questo perché negli ultimi giorni nell’officina si sono rivelati una serie di strani fenomeni, il piano di Sauron prende pian piano sempre più piega, sopratutto quando lo stesso signore di Eregion comincia a mostrare ben più di qualche sospetto nei confronti del “Signore dei Doni”. La sua ambiguità guida il noto fabbro verso un via sempre più oscura, dal mentire al proprio re fino al decidere in maniera consapevole di forgiare anche gli anelli per gli uomini, artefatti che verranno realizzati per rimediare all’errore dei sette, creati sotto un velo d’inganno. Ora non si può più tornare indietro, Celebrimbor è nelle mani del Signore Oscuro e l’Alto Re Gil-galad (Benjamin Walker) ha ricevuto la lettera dove il fabbro afferma che non saranno forgiati altri anelli. 

Nel frattempo a Númenor Pharazon (Trystan Gravelle) è il nuovo Re e, nel suo tentativo di impossessarsi del regno e scacciare le cosiddette “mele marce”, mette alla prova suo figlio Kemen (Leon Wadham), costringendolo ad eseguire un compito importante ed offrendogli in cambio la rivelazione di una profezia di sua madre. Il giovane fa quindi irruzione in un antico santuario dove viene celebrato un rito di passaggio per le anime perdute durante lo scontro nella Terra di Mezzo, una violazione di un luogo sacro che porta ad un duro scontro tra i soldati e le Guardie del Mare, rimaste fedeli a Miriel (Cynthia Addai-Robinson) e private del proprio rango. Una rissa che provoca un danno alla reputazione dell’ex capitano Elendil (Lloyd Owen), accusato ingiustamente di aver aizzato la rivolta. 

Gli Anelli del Potere creata da J. D. Payne e Patrick McKay

La recensione de Gli Anelli del Potere: “Sale di Pietra” 

La quinta puntata della seconda stagione de “Gli Anelli del Potere” si presenta fin da subito come un episodio spartiacque: gli anelli cominciano sempre di più a mostrare il loro potere, ma anche la loro influenza negativa, tra visioni ed incubi, percezioni e sogni, soggiogando le menti più deboli. L’operazione d’inganno messa in piedi dal Signore Oscuro prende sempre più forma e comincia ad estendersi anche tra i domini dei Nani. La prima vittima è il Re Durin III, sovrano che per porre rimedio all’oscurità di Khazad-dûm segue le direttive del potente artefatto e, nonostante l’ottimo risultato, resta evidente che tipo di potere sprigionano questi anelli, dall’avarizia alla corruzione, da cui è difficile anche separarsi. A pagarne le conseguenze è principalmente il popolo nanico, solo il figlio del Re resta più che dubbioso e tenta di far ragionare il padre, ma senza riuscirci. 

L’intera vicenda raccontata in “Sale di Pietra” si sviluppa proprio seguendo il piano di Sauron, un inganno che si estende anche al resto degli elfi forgiatori sotto il comando di Lord Celebrimbor, un personaggio dall’ego smisurato che per la prima volta si rende conto del “gioco” di Annatar, ma oramai è troppo tardi. Il Signore Oscuro sotto mentite spoglie sta alimentando il suo potere, calcando la mano del fabbro e soggiogando anche i suoi sottoposti. Charlie Vickers, puntata dopo puntata, si sta rivelando l’interprete perfetto per rivestire i panni di questo villain. Un personaggio ambiguo che si rivela sempre più una minaccia concreta per il destino della Terra di Mezzo, quel regno che Galadriel (Morfydd Clark) vorrebbe salvare, anche se ora si trova prigioniera degli Orchi, almeno fino a quando scopre che Adar (Sam Hazeldine) ha deciso di tenerla in vita per stringere una particolare alleanza contro il loro nemico comune

Nonostante la più che totale assenza di un paio di linee narrative, come quelle legate al destino de Lo Straniero e delle due Pelopiedi, questa quinta puntata risulta molto scorrevole, ben ritmata e finalmente regala il giusto spazio ed approfondimento alle vicende di Númenor, già presenti negli episodi precedenti, ma che fino ad oggi era considerata la storia meno interessante e coinvolgente. Ora la questione è più complessa, il destino degli uomini passa per le mani di un nuovo Re, il quale si è impadronito della corona attraverso l’inganno e l’accusa di un forte legame tra gli elfi e la precedente regina. Pharazon, interpretato magistralmente da Trystan Gravelle, è anch’esso un personaggio ambiguo, bramoso di potere e convinto di fare il meglio per il suo popolo, ma proprio come Miriel non si sottrae all’utilizzo del palantír

L’unico inghippo di una puntata ai limiti della perfezione resta un elemento: i continui viaggi presenti tra le diverse story-line che avvengono troppo lentamente oppure troppo velocemente, venendo a mancare quella percezione di credibilità tra gli spostamenti tra un luogo ed un altro dei vari personaggi. Un difetto che non comporta la riuscita di un episodio straordinario che non fa altro che ribadire la forza produttiva di una serie dal fascino cinematografico, un prodotto che continua macinare record per la sua piattaforma portando in scena storie e personaggi con cui è molto difficile non empatizzare, anche quando qualche personaggio sembra finire più in disparte, come ad esempio gli stessi Galadriel ed Elrond (Robert Aramayo), i quali sicuramente saranno fondamentali negli ultimi tre episodi dello show televisivo. 

Gli Anelli del Potere creata da J. D. Payne e Patrick McKay

Quale sarà il destino della Terra di Mezzo? 

Sale di Pietra”, come sottolineato in precedenza, resta una delle migliori puntate non solo di questa seconda stagione, ma dell’intera serie televisiva. Un episodio dove ogni linea narrativa mostrata si interseca perfettamente con le altre, i nodi cominciano a venire al pettine ed il destino dei personaggi, sempre più legato ad un filo, porta lo spettatore ad empatizzare ancora di più con i propri eroi e protagonisti. Non mancano ancora alcune piccole sbavature oppure elementi che in parte fanno storcere un po’ il naso, ma quel che conta è la resa finale di una messa in scena ancora strepitosa, tecnicamente un gradino sopra rispetto alle precedenti puntate e dal punto di vista narrativo il prodotto è sempre più lineare e conciso

In una stagione ricca di molti più alti che bassi, ora l’asticella si è alzata ancora e la possibile delusione o caduta di stile resta dietro l’angolo, ma come insegna la prima straordinaria stagione di questo show televisivo targato Amazon Studios, il meglio potrebbe ancora arrivare e non resta che attendere con trepidazione le successive ed ultime tre puntate de “Il Signore degli Anelli – Gli Anelli del Potere”. Tre episodi che quasi sicuramente racchiuderanno al loro interno il destino degli uomini: riceveranno i loro nove anelli? Si realizzeranno le varie profezie del Palantir? Ma, soprattutto, quale sarà il destino della Terra di Mezzo?  

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