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Non Aprite Quella Porta: la storia vera del killer che ha ispirato il film di Tobe Hooper

I dettagli della storia vera dell’inquietante killer che ha ispirato Leatherface, il villain di Non Aprite Quella Porta diretto da Tobe Hooper.
La storia vera che ha ispirato Non Aprite Quella Porta

Non Aprite Quella Porta è considerato uno degli horror più belli della storia del cinema. All’epoca il film fece scalpore non soltanto per le immagini estremamente violente a cui il pubblico non era abituato, ma anche perché fu pubblicizzato come un film tratto da una storia vera. Infatti ancora oggi le biblioteche della cittadina di Burkunett (luogo in cui è stato girato il lungometraggio) ricevono numerose visite di turisti che vogliono conoscere i dettagli degli articoli di giornale da cui il regista Tobe Hooper ha preso ispirazione. Ma che cosa è successo davvero? A seguire tutti i dettagli della storia vera che ha ispirato la nascita di Leatherface, il killer di Non Aprite Quella Porta.

La storia vera che ha ispirato Non Aprite Quella Porta

Nonostante gli eventi di Non Aprite Quella Porta avvengano in Texas, la storia vera che ha ispirato il film è successa a La Crosse e Plainfield (città degli Stati Uniti D’America) nel 1957. Leatherface, il noto killer antagonista dell’horror di Tobe Hooper, è infatti ispirato ai delitti commessi da Ed Gein. Ed Gein è stato condannato per aver ucciso due persone, ma gli indizi trovati nelle sue abitazioni fanno credere ancora oggi che lui abbia assassinato più di dieci vittime, nonostante le autorità non siano mai riuscite a confermare la sua colpevolezza sugli altri decessi. Il noto killer infatti, per quanto riguarda gli unici due casi confermati, ha squartato due donne, per poi fabbricare delle maschere per ricreare visi in pelle umana che Ed Gein indossava poco dopo aver scuoiato i loro corpi. Le atroci azioni di Ed Gein tuttavia non sembrano finite qui, poiché in casa sua sono stati trovati numerosi resti di altri corpi che sono stati rimaneggiati nei modi più atroci: una cintura creata con capezzoli umani, ciotole realizzate con calotte craniche, decorazioni per una finestra costruite con labbra, gambe di tavoli sostituite con femori, vestiti fatti con la pelle umana e teste di donne usate per decorare la camera da letto. Nonostante la grande quantità di persone (sono stati ritrovati 20 nasi diversi), almeno metà dei resti provenivano dal saccheggiamento di cimiteri, ma altri invece appartenevano a persone scomparse oltre alle due uccise personalmente da Gein.

Le macabre abitudini di Ed Gein partirono da un grave disturbo mentale nato fin dalla sua infanzia: il killer che ha ispirato Non Aprite Quella Porta aveva un padre alcolizzato violento ed una madre fanatica religiosa, la quale accusava il sesso libero (quello non praticato con lo scopo di procreare) di essere una grave tentazione del diavolo. La madre, che si chiamava Augusta Gein, influenzò così tanto Ed sulla maledizione del sesso, descritta da lei come una follia praticata soprattutto dagli uomini, che quest’ultimo cominciò ad avere una grande ossessione per le donne, usando la madre protettrice come più importante punto di riferimento. Dopo la morte di Augusta, avvenuta quando suo figlio aveva 39 anni, Ed Gein non solo aumentò la sua ossessione di essere una donna, ma coltivò il forte desiderio di diventare la sua stessa madre. L’istinto omicida faceva già parte della perversione di Ed, dato che il suo primo orgasmo lo ebbe a dieci anni subito dopo aver visto un maiale ucciso dal padre. Il killer provò più volte a cambiare sesso, ma non ci riuscì, così utilizzò le sue “creazioni” fatte con la pelle umana per ottenere un vestito che gli desse l’illusione di essere una donna: infatti le sue uniche due vittime accertate vennero uccise dal killer perché ritenute da lui molto simili alla madre, con la quale cercava di ricongiungersi.

Non Aprite Quella Porta: la storia vera del killer che ha ispirato il film di Tobe Hooper
Il vero volto di Ed Gein, il killer della storia vera che ha ispirato Leatherface in Non Aprite Quella Porta.

Il killer che ha ispirato Non Aprite Quella Porta

Ed Gein ha ispirato Leatherface in Non Aprite Quella Porta per due caratteristiche fondamentali: la prima riguarda la maschera ricreata con la pelle delle donne che è stata un punto di riferimento per l’iconica maschera di Leatherface, realizzata cucendo pelli diverse delle sue vittime, mentre la seconda riguarda il loro squartamento (il dettaglio della motosega usata per uccidere è stato aggiunto da Tobe Hooper). Inoltre gli arredamenti della casa della famiglia di Leatherface sono stati ricreati sulle foto e sulle descrizioni della casa di Ed Gein in cui sono stati ritrovati i resti delle persone mutilate. Nonostante soltanto questi elementi siano stati ripresi da Tobe Hooper per un film incentrato sul cannibalismo (elemento non presente tra le pratiche di Gein), ogni scena del lungometraggio è stata inizialmente spacciata per un fatto reale. Infatti il film inizia con una voce narrante che avvisa lo spettatore che quello che sta per vedere è basato su eventi realmente accaduti. Inoltre nell’originale edizione italiana è presente un disclaimer alla fine del film che spiega cosa è successo a Leatherface ed alla famiglia dopo l’ultima scena. Il celebre disclaimer, successivamente rimosso dalle edizioni degli anni 90 in poi, non fu una scelta di Hopper, ma una mossa della distribuzione italiana per aumentare il tono documentaristico del film. Infatti nel disclaimer vennero riportate queste parole:

Due ore dopo, i criminali venivano arrestati dalla polizia del Texas. Sei mesi dopo, furono processati e condannati alla sedia elettrica. L’unica sopravvissuta è tuttora ricoverata in una casa di cura traumatizzata dall’atroce esperienza vissuta.

Ed Gein è talmente famoso nella cultura di massa che non è stato fonte d’ispirazione soltanto per Non Aprite Quella Porta: infatti l’ossessione per la madre ha ispirato Alfred Hitchcock per la creazione della doppia personalità di Norman Bates in Psycho, mentre il suo grande desiderio di essere una donna manifestato negli omicidi ha ispirato Jonatham Demme per la caratterizzazione del killer Buffalo Bill in Il Silenzio Degli Innocenti. Tuttavia, nonostante Ed Gein sia il punto di riferimento per altri terrificanti villain del cinema, nessun’altra opera ha mai utilizzato l’espediente della storia vera come lo ha fatto Non Aprite Quella Porta, contribuendo a far crescere la popolarità del film durante l’uscita e negli anni a venire.