PAPmusic, un ennesimo caso troppo italiano

A partire dal 26 settembre 2024 ha fatto il suo esordio, nelle sale cinematografiche italiane, il film PAPmusic. Un ennesimo caso troppo italiano che ha fatto naturalmente discutere.
Che cos'è PAPmusic, chi è Leikiè, budget del film d'animazione italiano

Articolo pubblicato il 4 Ottobre 2024 da Bruno Santini

Parafrasando il noto discorso della discesa in campo di Silvio Berlusconi, “L’Italia è il Paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato, da mio padre e dalla vita, il mio mestiere di imprenditore. Qui ho appreso la passione per la libertà.”. Era il 1994 quando, in un assunto che diventerà poi istant cult nella cultura politica e ideologica italiana, si parlava della necessità di diffidare di “profeti e salvatori”, volgendo il proprio interesse piuttosto verso persone con “la testa sulle spalle e di esperienza consolidata, creative ed innovative, capaci di darle una mano, di far funzionare lo Stato”. Il resto, ça va sans dire, è storia nota.

Silvio Berlusconi è stato, ed è tutt’ora, uno dei principali responsabili dell’appiattimento artistico e cinematografico italiano, un fenomeno che affonda le sue radici in una lenta e cadenzata storia fatta di servilismo e favori e che, 30 anni dopo quella celebre discesa in campo, ha generato un risultato chiamato PAPmusic – Animation for Fashion. Moda? Cinema d’animazione? Regia? Ambizione? Proposta artistica? Probabilmente nulla di tutto questo è PAPmusic, un fenomeno che ha fatto tanto parlare di sé, anche se soltanto per i motivi sbagliati.

Lei… Ki è?

Culinaria, Baciami Ba…, Tu Pedida. È il nome di tre canzoni pubblicate da LeiKiè, la regista di PAPmusic – Animation for Fashion, tradotte e ridoppiate in numerose lingue. Nel leggere le informazioni della nuova “voce femminile della satira e del no sense, ma anche dell’anima” (parafrasando il sito ufficiale di Not Just Music), si scopre che LeiKiè è “il nome di un’artista il cui volto è nascosto da diverse interpretazioni. Convoglia infatti il mondo della musica, del cantautorato, dell’animazione 2D, 3D, della grafica e della recitazione”. Continuando a spulciare, sul sito di Radio Promoter si legge che “Il suo volto appare solo attraverso i personaggi che interpreta. Rimane dietro le quinte del suo nome d’arte che, per assonanza (lei chi è), pone un quesito, apparentemente senza risposta… la risposta è nella ricerca di sapere “chi è quella Lei, o quel Lui” che c’è in ognuno di noi!”.

Come una moderna e forse più patinata Mi$$ Keta, Leikiè si nasconde: a differenza della cantante, però, non si limita a coprire il colto con occhiali da sole e mascherina, ma cancella totalmente se stessa e si rifugia entro personaggi animati che variano costantemente (del resto, anche in PAPmusic figura soltanto come Lei) e dei quali non si ottengono altre coordinate. Dunque, chi è Leikiè? Una singola persona con due gambe e due braccia, ma semplicemente molto timida? Un collettivo che assume un solo nome alla portata della tradizione omerica? Una versione cyberpunk del Triangolo No di renatozeriana memoria? Un’immagine per maggiori di 18 anni di Me Contro Te? Naturalmente, non esiste – e come potrebbe – una risposta, ma è presumibile che dietro questo volto digitale si celi semplicemente il lavoro della Not Just Music, che tenendo fede al suo nome lascia a Leikiè l’incombere di praticamente qualsiasi lavoro: leggendo i credits di PAPmusic, si scopre che l’artista è regista, voce protagonista, scrittrice, produttrice e direttrice del casting del film che ha fatto il suo esordio nelle sale cinematografiche il 26 settembre 2024.

Qualcosa di interessante si scopre anche dando uno sguardo alle pagine social della factotum di PAPmusic: se prestassimo fede alla grande copertura a mezzo stampa del film, potremmo erroneamente credere di trovarci di fronte ad un fenomeno internazionale di grandissima portata. Per fortuna, però, verba volant, scripta manent e sicuramente non mentono: così, scopriamo che il profilo Instagram dell’artista conta 527 followers (4174 volte meno rispetto a quelli di Rudy Zerbi, il Lui di PAPmusic); su Facebook va meglio, con il profilo ufficiale che arriva a 3508 followers e un’incredibile media – eccezion fatta per l’ultimo post, realizzato dopo l’uscita del film e dunque bersagliato da numerosi utenti – di 0 reazioni a post. Su Spotify, dove si presenta come “artista poliedrica. Cantautrice, trasformista e regista”, gli ascoltatori mensili sono 335, mentre il brano più ascoltato – Ikou Umie – conta poco più di 26mila riproduzioni; su TikTok la media è pressoché simile, con 2724 followers, poco più di 8000 mi piace totali e una media di circa 1000 visualizzazioni a video (per intendersi, il numero minimo per l’esposizione immediata nella sezione “Per Te” della piattaforma). In tutti i social presi in considerazione si scopre che Leikiè è un volto totalmente sconosciuto, un progetto artistico che non soltanto non funziona, ma che ha impiegato anche numerosi anni per guadagnare numeri che, in gran parte, derivano dalla minima esposizione mediatica ricevuta a seguito dell’uscita di PAPmusic nelle sale.

La situazione è molto curiosa anche su Youtube, dove l’account Leikiè raggiunge quasi i 40mila iscritti, anche se con 117 video pubblicati e numeri curiosamente altalenanti: con una media generale di poco meno di 500 visualizzazioni a video, spiccano i casi contrastanti dei video official di alcune sue canzoni che invece superano le 300mila visualizzazioni. Tutto normale? Non necessariamente, se consideriamo che in questi video la media dei commenti è di circa 6 o 7, di cui la metà della stessa artista in risposta ad altri (in genere il commento-tipo è “grazie per aver commentato”), o più alta ma semplicemente perché relativa a discussioni post-PAPmusic in sala. E per essere ancor più concreti, uno dei commenti che Leikiè scrive in risposta a chi le fa notare quanto sia strano che un film come PAPmusic arrivi in sala è il seguente: “non vedo alcuna tua pubblicazione, hai aperto un tuo canale youtube solo per scrivere questa frase e basta? Alquanto strano………………………………………………………….. alquanto……” Quando si suol dire andare dritti al punto.

Che cos’è PAPmusic – Animation for Fashion

Superando lo scoglio relativo alla turbolenta ricerca dell’identità di Leikiè, arriviamo al punto probabilmente ancor più interessante di tutta la questione PAPmusic – Animation for Fashion. Il film ha fatto il suo esordio nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 26 settembre 2024 e, stando ai dati del box office del 3 ottobre 2024, ha incassato poco più di 7mila euro, con una media di circa 40 euro per schermo; la copertura delle sale cinematografiche italiane è di 160 in totale, con il supporto dei circuiti The Space e UCI Cinemas. Per rendersi conto della mole, Joker: Folie à Deux – il più grande evento cinematografico fino alla fine del 2024 in Italia – è stato acquisito da 630 cinema in tutta Italia, un numero “solo” 3,9 volte più grande rispetto al film d’animazione.

Tenendoci al riparo da argomenti che abbiano a che fare con la qualità della pellicola o del suo trailer, che sembra appartenere all’universo creativo di The Lady e che al confronto rende Creators – The Past una sorta di Quarto Potere del 21esimo secolo, è interessante scendere nei dettagli, indicando i vari numeri che definiscono PAPmusic – Animation for Fashion. In molti avranno già sentito parlare dell’incredibile budget del film: poco più di 4 milioni di euro di cui 1.6 milioni di credito d’imposta, che salgono a 5.2 milioni di euro di cui 2.2 milioni di credito d’imposta osservando i dati (già diffusi) del sequel ufficiale di PAPmusic, che a questo punto è lecito chiedersi se vedrà mai la luce in ambito cinematografico o se otterrà un trattamento simile rispetto al già citato Creators – The Past. E non è finita qui: dal momento che il patrocinio governativo è pubblico, PAPmusic figura in tre documenti del Ministero della cultura, che testimoniano il processo relativo all’ottenimento dei fondi pubblici da parte del prodotto di animazione. Si scopre, allora, non solo che PAPmusic in passato doveva chiamarsi PAPfiction, ma che si era già candidato nel 2021 per ottenere un sussidio di un milione di euro, pur non riuscendo a superare gli standard qualitativi minimi (poco più di 45 punti rispetto ai 50 previsti) del Ministero; nel 2022 stessa sorte, per il film che chiedeva 500mila euro di sussidio ma che non riuscì a superare gli standard qualitativi minimi richiesti dal bando; nel 2023 arriva la svolta: PAPmusic chiede 600mila euro di sussidio ma ne ottiene 200mila, in un bando che non ha rifiutato nessun progetto. L’esordio cinematografico del film è da capogiro, con 1.057 euro guadagnati in 160 sale in tutta Italia nel suo primo giorno di programmazione.

Marco Mazzoli, Rudy Zerbi, Luca Ward, Tamara Donà, Jake La Furia e Sergio Sylvestre sono alcuni dei nomi che, per completezza, figurano all’interno del cast vocale del film; se per molti di questi non si notano commenti o dichiarazioni, è curioso identificare l’evidentemente grande soddisfazione del doppiatore di Russell Crowe che, su Facebook, scrive: “Felice di tornare a doppiare i cartoni animati”. Prima del suo arrivo al cinema, PAPmusic ha ricevuto una grandissima copertura a mezzo stampa, con anche grandi colossi dell’informazione (Repubblica, ANSA, RaiNews) e Radio 105 (official partner del film) intenti a pubblicizzare il film di cui si è parlato – pur non essendo stato presentato in anteprima, contrariamente rispetto a quanto specificato in alcuni ambiti – anche nel contesto del Festival di Venezia 2024, in occasione di un evento privato. Un numero evidentemente elevato di grandi realtà, comprese quelle che già si citavano precedentemente – The Space e UCI Cinemas – che si sono occupate della distribuzione del film in tutta Italia: non è un mistero che, con una copertura simile, ci siano o grandissime ambizioni di successo (e non sembra proprio il caso) del film in sala, o semplicemente un accordo monetario di cui non abbiamo dettagli.

Insomma, il caso PAPmusic è un ennesimo tassello di storia cinematografica italiana che si commenta da solo e che non ha bisogno di altro per essere correttamente inquadrato: l’Italia, che di quel berlusconismo di cui si parlava precedentemente è già stata interprete in storie di grande schermo (e non solo) simili, ha recentemente affrontato tante altre dinamiche di potere, mancata trasparenza e marcato servilismo da far rabbrividire chi legge. Accanto al già due volte citato Creators – The Past e ai suoi 10 milioni di euro di budget praticamente scomparsi nel nulla, come non ricordare il caso Gioventù Ribelle, il videogioco che ha ridotto neolaureati, stagisti e laureandi in condizioni di sfruttamento opportunamente testimoniate? Non è naturalmente dato sapere se un caso simile appartenga anche a PAPmusic, ma la storia saprà dire la sua in futuro. Intanto, se non si ha altro da fare, ci sono ben 9 minuti di “lettera aperta” contro gli haters che Leikiè ha pubblicato sui suoi canali.