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Il Buco 2: chi sono e qual è il significato dei bambini nel film Netflix?

Sono tantissimi gli elementi che fanno discutere a proposito del film Il Buco 2. Tra questi ci sono i bambini presenti nel lungometraggio su Netflix: ma chi sono, che cosa rappresentano e, soprattutto, sono reali?
Il Buco 2, il significato dei bambini, chi sono e che cosa rappresentano?

Chi ha avuto modo di confrontarsi con il film Il Buco 2 su Netflix sicuramente sa che esistono diversi elementi che fanno discutere lo spettatore e che generano degli interrogativi. Il lungometraggio in questione, che ha fatto il suo esordio su Netflix a partire dal 4 ottobre 2024, ha immediatamente attirato numerose polemiche relative soprattutto al suo contorto finale, che si barcamena tra elementi onirici e numerose domande che appaiono consequenziali. Gli interrogativi non diminuiscono anche all’interno della trama del film, soprattutto per quanto riguarda altri elementi, relativi ad esempio a chi è il Messia che viene spesso nominato durante la trama di Il Buco 2. A proposito di simboli, non si può fare a meno di citare anche i bambini che vengono mostrati in più occasioni e che hanno fatto discutere gli spettatori: sono reali? Di seguito, tentiamo di comprendere chi sono e che cosa rappresentano i bambini in Il Buco 2.

Chi sono i bambini in Il Buco 2?

Nel tentare di sottolineare tutto ciò che c’è da sapere a proposito dei bambini in Il Buco, è importante comprendere innanzitutto chi sono i bambini nel film su Netflix. La risposta non è immediata, e successivamente si spiega perché, ma possiamo dire che i bambini siano considerabili come una sorta di oggetto sacrificale nel film: se è vero che nella piattaforma giunge chi è un reietto della società, chi ha compiuto dei crimini o chi ha deciso di abbandonarsi ad un’esistenza solitaria, è ancor più vero che i bambini rappresentano quella purezza per la quale sono ritenuti intoccabili dalla piattaforma. Eppure, sembra che esista un gruppo nutrito di bambini pronti ad essere scelti: si tratta di orfani? Bambini rimasti soli e abbandonati per qualche motivo? E in che modo sono stati scelti dalla piattaforma?

I bambini in Il Buco 2 sono reali? Il loro significato nel film

Chi si è confrontato con il film Il Buco 2, presumibilmente avendo visto anche il primo lungometraggio su Netflix, sa che numerosi elementi presenti all’interno del film non appaiono di immediata comprensione e, soprattutto, non è sempre semplice comprendere quale sia il confine tra realtà e onirico all’interno del film. Trattasi di una scelta volontaria, che in effetti rappresenta l’elemento fondamentale in grado di far discutere gli spettatori, in attesa di un sempre più atteso sequel per il franchise che presumibilmente continuerà ad espandersi.

Così come avveniva nel primo film, in Il Buco 2 appaiono dei bambini, anche se in numero maggiore rispetto al primo lungometraggio, in cui la bambina appariva soltanto alla fine del film, nel livello 333 in cui Goreng giungeva per dare inizio alla sua rivolta. In quel caso, la bambina viene salvata dal protagonista del film e poi rispedita verso il livello 0, mentre Goreng decide di lasciarsi andare al termine della piattaforma; in Il Buco 2, come detto anche precedentemente, i bambini sono molti di più e, soprattutto, si trovano tutti alla fine della piattaforma dove attendono di essere “scelti”. Ma sono reali o si tratta ancora una volta di una metafora? E, soprattutto, che cosa rappresentano?

Difficile dirlo con certezza, dal momento che potremmo immaginare due possibili caratterizzazioni: la prima, secondo la quale è la piattaforma a scegliere di utilizzare dei bambini per testare la “bontà” di chi vive nella prigione verticale, in grado così di redimersi solo salvando questi bambini stessi (così come accade anche con Perempuam); la seconda, secondo la quale i bambini sono ancora una volta un messaggio metaforico di una realtà che non esiste davvero: in questo senso, dovremmo accogliere l’idea che Perempuam in realtà non è sopravvissuta, che non è giunta alla fine della piattaforma e che quello che si osserva sia ancora una volta un sogno, o comunque un messaggio di speranza.