Recentemente, in occasione del suo 50° anniversario, è tornato restaurato nelle sale Non aprite quella porta, l’immortale capolavoro di Tobe Hooper che ha contribuito fortemente a rinnovare il genere horror moderno. Pur non essendo né un remake né un sequel, l’opera prima di Rob Zombie non può che condividere più di un elemento in comune con l’epocale film del 1974, per uno spassionato omaggio che passa attraverso molto sangue ed ironia. La casa dei 1000 corpi è un perfetto film da vedere e rivedere durante il periodo di Halloween proprio per la commistione di queste due caratteristiche, risultando un titolo ottimale per una serata in compagnia.
Un esordio brillante che (ri)modernizza i classici
Texas, anni ’70. Successivamente ad un incontro bizzarro con l’eccentrico titolare di una stazione di servizio, un gruppo di giovani si trova in viaggio in una zona rurale sperduta degli U.S.A. e, dando un passaggio ad una svitata autostoppista, finisce in una casa di maniaci assassini, cannibali e completamente fuori di testa. No, non si sta trattando dell’epocale Non aprite quella porta di Tobe Hooper, ma del primo film scritto e diretto dall’eclettico artista Rob Zombie, che con il suo La casa dei 1000 corpi riprende il suo cinema preferito per riadattarlo a stilemi e tecniche moderne, oltre alla sua personale visione autoriale.
Il film del 2003 racchiuderebbe così in sé il meglio della tradizione dell’orrore degli anni ’70, tanto negli Stati Uniti con il cinema romeriano, quello appunto di Tobe Hooper o Wes Craven, quanto in Europa e soprattutto in Italia con Argento e Fulci su tutti. La casa dei 1000 corpi diventa in questo modo il perfetto esordio cinematografico che un autore possa fare, mostrando – come “biglietto da visita” – non soltanto il personale bagaglio formativo di appartenenza ma anche e soprattutto la propria tecnica, il proprio stile artistico narrativo e di costruzione della scena, cosa che Zombie spinge fin dall’epico e surreale incipit. Uno slasher fetido, malsano, particolarmente violento tanto fisicamente e psicologicamente contro le sfortunate giovani vittime in scena quanto verso i simulacri socio-politici che ci circondano e ci governano, ma anche diabolicamente ironico.
Perché vedere La casa dei 1000 corpi di Rob Zombie ad Halloween?
Oltre infatti ad un discorso “storicistico”, legato appunto all’opera prima di un autore e che questo riporti in forza il suo cinema del cuore attualizzato dopo decenni alle tecniche e visioni del suo tempo, resta facilmente intuibile il perché La casa dei 1000 corpi possa essere considerato un film perfetto da vedere ad Halloween. Questo perché il film del 2003 ha tutte le carte in regola, tutti gli elementi, che sono necessari per passare in compagnia la Notte delle Streghe: grande cinema, tanta violenza fisica e psicologica, ma anche altrettanta ironia e momenti/personaggi divenuti iconici.
Tra questi, impossibile non menzionare il meraviglioso Capitan Spaulding interpretato da Sid Haig, per un personaggio che ispira tanta simpatia e fiducia quanto più rapidamente passi ad essere inquietante e pericoloso, divenuta in poco tempo una delle maschere più amate del cinema horror post 2000. Oltre a Zombie, inoltre, a fare il suo debutto sul grande schermo è anche la bellezza e bravura di sua moglie Sheri, che con la sua Baby incarna forse il migliore personaggio della pazzoide famiglia Firefly, assoluta protagonista della personale trilogia di Zombie con La casa del diavolo e 3 from hell.
