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Recensione – Agatha All Along 1×06: Sul Famiglio Puoi Contare

La recensione della sesta puntata di Agatha All Along, la serie Marvel spin-off di WandaVision.
Agatha All Along: la recensione del sesto episodio

Il finale del quinto episodio di Agatha All Along è stato un colpo di scena molto forte per gli spettatori. Nonostante diversi appassionati dei fumetti Marvel abbiano subito riconosciuto gli indizi, adesso la nuova puntata della serie dovrà mostrare in che modo si è riusciti a raggiungere una linea narrativa così importante. A seguire la recensione del sesto episodio, intitolato Sul Famiglio Puoi Contare ed attualmente disponibile sulla piattaforma streaming Disney Plus.

La trama di Agatha All Along 1×06

La sesta puntata di Agatha All Along si connette definitivamente a WandaVision, la serie di cui questa è sia un sequel che uno spin-off: il misterioso ragazzo senza nome è infatti Billy Maximoff e la sua storia si connetterà al finale della precedente serie Marvel citata. L’episodio infatti presenta la seguente trama:

Dopo aver perso la calma contro Agatha e gli altri membri della congrega, il misterioso ragazzo senza nome non è altri che Billy Maximoff, uno dei figli perduti di Wanda e Visione. Ma come ha fatto il ragazzo a sopravvivere alla scomparsa della realtà creata dalla sua defunta madre? E come mai ha un aspetto da adolescente nonostante siano passati soltanto 3 anni? In attesa di vedere che cosa farà all’interno della Strada delle Streghe, un flashback ripercorre il suo passato rivelando finalmente la verità.

Agatha All Along: la recensione del sesto episodio

La recensione del sesto episodio di Agatha All Along

Dopo numerose puntate dirette da Rachel Goldberg, quest’ultima ha lasciato il posto a Gandja Monteiro, regista che fa ufficialmente il suo debutto nella serie Marvel. Nonostante il cambiamento di mano, lo stile registico non è tanto diverso, segno che lo standard visivo imposto da Jac Schaeffer non sia uno dei più ispirati della Marvel. Da lodare l’impegno di aumentare le riprese in Imax per ricordare al pubblico come la Marvel possa essere ambiziosa, ma tale ambizione non rivela il suo potenziale più grande se le inquadrature rimangono poco ispirate. L’unica sequenza di notevole impatto è quella dell’incidente, girata con dei guizzi realizzati in soggettiva e con un ottimo impianto sonoro che fa percepire l’anima di William che viene sostituita da quella di Billy quasi come se fosse una violenza.

Molto intelligenti i richiami a WandaVision, non solo per la parte in cui si vede la barriera di Wanda che finalmente si ritira via, ma anche per il ritorno inaspettato di un personaggio della serie: al di là del fatto che tale ritorno è anti-fanservice (perché non conferma una teoria la cui mancanza continua ad essere una forte delusione per gli appassionati) e quindi non è scontato, è bella l’idea di mostrare come le azioni di Agatha nella serie precedente abbiano lasciato un trauma molto forte, cosa che sottolinea quanto la strega abbia degli atteggiamenti molto meschini, sottolineando l’ambiguità all’interno di questo spin-off e ricordando che la protagonista è comunque nata come villain. Stucchevoli invece i camei dei membri della congrega durante il flashback di Billy, poiché non è necessario continuare ad evidenziare quanto tutto sia collegato e sembra più un modo per rincorrere a forza la maniacalità narrativa di WandaVision, fatta eccezione per la parte di Lilia, la quale è molto suggestiva ed inquietante.

Agatha All Along: la recensione della sesta puntata

Il flashback del sesto episodio di Agatha All Along

Il flashback che racconta come Billy sia riuscito a sopravvivere è sicuramente ben gestito, soprattutto nell’evidenziare la tragedia del personaggio che è costretto a sostituire l’identità di un ragazzo morto da poco. Le scene della “resurrezione” di Billy creano un senso di estraneità: il piccolo Mafimoxx non solo ha perso suo fratello ed i suoi genitori, ma deve anche fingere di essere un altro per non essere considerato strano dai suoi nuovi mamma e papà, i quali già sono sconvolti per l’incidente avvenuto a William e non sopporterebbero l’idea che l’anima del loro figlio sia apparentemente persa per sempre. Un’idea del genere sottolinea una forte tragicità ed è sicuramente audace per il Marvel Cinematic Universe. Molto intelligente anche il rapporto tra Billy ed Eddie, il fidanzato che è l’unico a scoprire la sua reale identità perché il piccolo Maximoff vede in lui l’unica persona con cui si può confidare. Al di là dell’inserimento esplicito di una coppia omosessuale che finalmente non rende Eternals l’unica ottima eccezione dell’MCU su questo lato, il rapporto tra i due giovani è bellissimo perché mostra come l’amore possa liberare da qualsiasi peso e possa far sopportare tutto con più facilità e coraggio. Eddie infatti accetta l’identità di Billy senza esitazione e lo aiuta in qualsiasi circostanza.

Il flashback diventa molto meno interessante nel momento in cui Billy tenta di trovare un contatto con Agatha, poiché le scene ripercorrono le stesse sequenze del primo episodio dal punto di vista di Billy: le scene infatti sono troppo lunghe, perché lo spettatore è già a conoscenza del fatto che Agatha stesse vivendo una falsa vita da poliziotto all’interno della sua casa e il ribaltamento di Billy sembra soltanto una versione estesa di momenti già visti che non aggiungono molto (fatta eccezione della scena in cui viene rinchiuso nell’armadio, la quale chiude l’ultima “stranezza” del pilot). Il sesto episodio di Agatha All Along presenta quindi degli elementi ingombranti che appesantiscono la narrazione e il lato visivo continua a risultare carente, ma l’ottima caratterizzazione di Billy, che sottolinea una tragedia inedita nella costruzione per il Marvel Cinematic Universe, rende la vicenda più intrigante ed aggiunge maggiore tensione nei rapporti tra i personaggi. A tal proposito, il finale getta una buona base che aumenta l’hype per la prossima puntata, poiché la relazione forzata che Agatha e Billy devono intraprendere per andare avanti sembra poter esplodere da un momento all’altro e lancia nuove ombre sui due personaggi.

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