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Horror da vedere ad Halloween: Piscina infinita di Brandon Cronenberg (2023)

Tra le chicche che possono essere riscoperte nella giornata di Halloween c’è anche quella di un regista passato molto in sordina negli ultimi anni: Piscina Infinita di Brandon Cronenberg.
Horror da vedere ad Halloween: Piscina infinita di Brandon Cronenberg (2023)

Diceva Kelley Armstrong che un nome è certamente importante, ma è un cognome che ti collega con il tuo passato: quello di Cronenberg è sicuramente uno dei cognomi più ingombranti in ambito cinematografico e il piuttosto noto David non sembra aver fatto molto per semplificare la sua posizione (e quella dei suoi figli) in campo hollywoodiano, con l’esempio di quel Maps to the Stars che ancora grida ritorsione in certi ambienti. Un po’ in sordina, un po’ contestato aprioristicamente, gli ultimi anni hanno consegnato allo spettatore un nuovo approccio al genere horror, forse maggiormente patinato ma pur sempre notevole, che vede un altro Cronenberg – questa volta Brandon – protagonista.

Potere, lotta di classe e tribalismo

Esiste un nucleo verso il quale convergono alcune delle opere più importanti nella storia della settima arte: la rappresentazione della socialità, soprattutto nell’identificazione di quei meccanismi perversi che si sintetizzano entro l’espressione di “lotta di classe” e che spesso abbisognano anche di una rappresentazione strutturale concreta, che possa tenerne conto. Viene in mente quella gerarchia piramidale di Parasite, ad esempio, così com’è necessario ricordare quelle maschere di Eyes Wide Shut che invece creano una contro-società, fatta di evasione dalla normalizzazione dell’essere, in ambienti simil-massonici e dediti allo sfogo del (vero) umano.

Brandon Cronenberg, ancora evidentemente acerbo ma con una personalità da vendere, coniuga alcune di queste formule e ricorda di essere figlio – anche artistico – di suo padre, mettendo in piedi un film assolutamente interessante e intelligente, in cui la socialità è il vero fulcro della narrazione. Ricchi troppo ricchi che giocano con le proprie ricchezze, potere di vivere che diventa anche potere di morire e denaro che può trasformarsi nel mezzo per creare dei cloni di sé, da uccidere quando e come lo si vuole: Alexander Skarsgård e Mia Goth sono dei bellissimi protagonisti di un mondo alieno, tribale, in cui l’eccessiva materializzazione del potere prende forma in atti quasi medievali di costrutto e storia umana: quando, alla fine del mondo, si ha tutto, di che cosa ci si potrebbe divertire se non nel vedersi infinitamente morti?

Perché vedere Piscina infinita di Brandon Cronenberg ad Halloween

Ancora una volta, sotto i nostri occhi, si ripresenta un horror che definiremmo atipico e anticonvenzionale: un film in cui la paura per uno jumpscare lascia spazio all’introspezione psicologica e al fluire di quegli eventi indefiniti, che prendono forma soltanto attraverso l’immagine di quella piscina infinita, anch’essa traccia estrema e concreta del male della modernità. Come in Fight Club, in cui il grasso in eccesso del corpo si trasforma in sapone che sarà utilizzato da quello stesso corpo, anche in Piscina Infinita di Brandon Cronenberg il corpo diventa un prodotto di se stesso, da modellare esattamente come si vuole, da uccidere se se ne ha voglia. Un’estetica mozzafiato e una capacità di stimolare dei giusti interrogativi faranno tutto il resto, per un prodotto Halloween puro, a cui dedicare la più che meritata attenzione.