Articolo pubblicato il 9 Dicembre 2024 da Bruno Santini
Fin da quando ha fatto il suo esordio a partire dal 29 novembre 2024 su Netflix, la serie televisiva Senna ha fatto parlare molto di sé, non soltanto per il racconto del celebre pilota brasiliano, ma anche per le numerose valutazioni negative da parte di fan e addetti ai lavori nel campo della Formula 1, che hanno contestato alla serie Netflix e una serie di errori storici. Tra le ultime voci che si sono distinte c’è quella del pilota Alain Prost, che ha definito la serie falsa soprattutto nella rappresentazione di numerosi rapporti. Ma quali sono tutti gli errori e i fatti non raccontarvi nella serie Netflix di Senna?
La 1000 km al Nurburgring nel 1984
Il primo tra i fatti storici non raccontati in Senna, su Netflix, interessa un episodio del 1984, quando il pilota brasiliano si trovava all’interno della scuderia Toleman-Hart. Nella serie si mostra un passaggio molto repentino da questa scuderia alle successive, in virtù della volontà, da parte di Ayrton Senna, di diventare velocemente campione: ovviamente, si tratta di un dettaglio che storicamente non è accertato, poiché le stagioni di Formula 1 furono numerose per il pilota brasiliano, che si cimentò anche in altre realtà. Tra queste, la 1000 km di Nurburgring nel 1984, dove stupì per la sua incredibile capacità di gareggiare anche al di fuori della monoposto di Formula 1.
In quel momento storico, il pilota brasiliano era reduce da alcuni grandi successi in Formula 3 e aveva iniziato a esordire in Formula 1 in una scuderia tutt’altro che competitiva, con la quale fu comunque in grado di ottenere il secondo posto a Montecarlo, in una gara passata alla storia per la sua pioggia: il pilota brasiliano, però, si distinse anche in una categoria differente, gareggiando nella 1000 km valida per il Mondiale Endurance, in occasione del 15 luglio 1984. In quel contesto, affiancato da Henry Pescarolo e Stephen Johansson, pilota svedese che sarebbe poi approdato in Ferrari, Ayrton Senna realizzò una gara eccezionale, soprattutto in virtù delle condizioni climatiche e della categoria completamente differente rispetto a quella della Formula 1, sfiorando addirittura la vittoria e battagliando con le Mercedes.
Il contratto già firmato con la Ferrari nel 1991
A proposito di Ferrari, la serie non viene raccontato il momento in cui, di fatto, Ayrton Senna e la celebre scuderia del cavallino avevano praticamente già trovato un accordo, con un contratto di fatto già firmato dal pilota brasiliano nel 1991. Evidentemente, questo dettaglio fa parte della categoria degli errori più grandi della serie, dal momento che, anche per ragioni puramente legate alle tempistiche, sarebbe stato effettivamente corretto inserire un momento molto importante nella storia della Ferrari e non solo: si racconta che la scuderia aveva già notato Senna in occasione di quel celebre Gran Premio di Montecarlo, che Senna concluse al secondo posto, iniziando a maturare qualche contatto con il pilota che, poi, aveva scelto la Lotus per essere immediatamente competitivo.
Negli anni ’90 sembrava essere praticamente già fatta, con Senna che assicurò che in futuro avrebbe corso nella Ferrari, ma la storia racconta che fu Alain Prost a convincere i vertici della Ferrari a stoppare qualsiasi accordo in essere con Senna, per evitare di ritrovarsi nuovamente nella medesima scuderia del brasiliano. Successivamente, Montezemolo ha affermato che la mancata firma di scene rappresenta uno dei più grandi rimpianti di sempre della Ferrari.
Donington 1993
Probabilmente, uno degli errori più grandi di Senna è il mancato racconto del celebre Gran Premio di Donington, nel 1993. Questo rappresenta non soltanto un momento storico, segnato da una delle vittorie più importanti di sempre di Ayrton Senna, ma anche quello in cui per la prima volta un pilota sfida, in termini puramente tecnici, la Federazione Automobilistica Internazionale. Per tentare di comprendere tutto ciò che c’è da sapere in merito, è importante fare un sunto di quel celebre Gran Premio: Senna, partito quarto in griglia in virtù di qualifiche che avevano consolidato il dominio della Williams, sfruttò le condizioni meteorologiche avverse, caratterizzate soprattutto da pioggia e forte vento, confermandosi come il re del bagnato e superando tutti i piloti al primo giro, concluso al primo posto.
I 56 giri successivi furono caratterizzati da un vero e proprio dominio di Senna, che riuscì a doppiare tutti i piloti tranne Damonn Hill, che terminò la sua gara al secondo posto con 83 secondi di distacco da Senna. Proprio il giro veloce del pilota brasiliano fu caratterizzato da quella sfida di cui si parlava precedentemente: il pilota, infatti, sfruttò la corsia per accedere ai box, per cui in passato non c’era un limite di velocità come oggi, per accorciare rispetto al tracciato, non per segnare un giro veloce ma per testare gli evidenti limiti del regolamento che, in effetti, non portarono alla sua sanzione: suo fu il record di 1 minuto, 18 secondi e 29 millesimi, che lo portarono al dominio incontrastato a Donington, in una delle pagine più incredibili dello sport.
Il contatto tra Mansell e Senna a Estoril sotto bandiera nera
Nell’ambito della serie Netflix Senna, si parla di una rivalità mai approfondita con Mansell, determinata soprattutto dalla scelta del pilota britannico da parte della Lotus, prima dell’approdo nella scuderia di Senna. In realtà, mancano numerosi dettagli, relativi soprattutto ad alcuni storici finali e scontri tra i due, tra cui quelli di Jerez 1986 e Monaco 1992. Allo stesso tempo, non si racconta del celebre contatto tra Mansell e Senna a Estoril, quando il pilota britannico aveva già ricevuto bandiera nera e mise fuori dai giochi il brasiliano: Mansell era stato squalificato in virtù di una grave infrazione compiuta ai box, in termini di posizionamento, e nonostante la bandiera nera esposta continuò a correre in pista, attaccando Senna e realizzando quello sfortunatissimo contatto a pochi giri dalla fine, quando il brasiliano era ancora in corsa per vincere la gara, a seguito della pole position ottenuta in qualifica, e il Mondiale, essendo a 20 punti di distacco da Alain Prost. Quel contatto, che lo mise fuori dai giochi, decretò di fatto anche lo spegnersi del sogno del mondiale del brasiliano.
La morte di Ayrton Senna
Ovviamente, quando si parla di errori e di mancanze nella serie Netflix di Senna, l’elemento fondamentale che merita di essere assolutamente citato è quello relativo alla morte del pilota brasiliano, per la quale si è parlato di problematiche relative al circuito, alla mancanza di via di fuga, allo stato dell’asfalto e alla mancanza di cordoli. In realtà, storicamente è accertato che la perdita del controllo dell’automobile, da parte di Ayrton Senna, è stata determinata dalla rottura del piantone dello sterzo, avvenuta a seguito di una modifica a quest’ultimo da parte della Williams: per anni si è dibattuto circa l’effettiva responsabilità della scuderia, con lo sterzo che si è bloccò praticamente in curva, per il pilota brasiliano, che di fatto non ebbe modo di evitare lo schianto. Ovviamente, si è discusso a lungo anche dell’effettivo ruolo dell’asfalto, e della sua qualità che impattò sullo sterzo e sulla resa complessiva della vettura, ma nella serie si tende a semplificare il tutto in maniera troppo veloce. C’è da dire anche che le valutazioni successive alla morte evidenziarono il fatto che, con un angolo di impatto molto basso, Senna sarebbe riuscito a salvarsi nonostante lo schianto, ma il suo cranio venne perforato dal braccetto della sospensione.