Dal 13 marzo 2025, grazie alla distribuzione di Vertice 360 Italia, sbarca su grande schermo anche in Italia il biopic che vede l’esordio dietro la macchina da presa di Ellen Kunas, mentre l’attrice protagonista è la premio Oscar Kate Winslet (La ruota delle meraviglie). Il film racconta le vicende dell’iconica figura storica di Elizabeth Miller, modella e fotoreporter di guerra, testimone della documentazione della fase finale della Seconda Guerra Mondiale e della scoperta dei campi di sterminio nazisti. Di seguito l’approfondimento sulla storia vera che ha ispirato Lee Miller, il film con Marion Cotillard (Un’ottima annata) e Josh O’Connor (La chimera).
Lee Miller, le vicende di Elizabeth Miller prima della guerra
Elizabeth “Lee” Miller nacque negli Stati Uniti nel 1907, in una cittadina chiamata Poughkeepsie, nello Stato di New York, dal padre di origine tedesca e dalla madre di origini canadesi-scozzesi. La sua storia fin da subito è segnata dal destino: nel 1926 viene salvata da un incidente stradale dall’editore di Vanity Fair e Vogue Condé Nast; iniziò così una prolifica carriera da modella, venendo fotografata da firme illustri del settore, quali: Edward Steichen, George Hoyningen-Huene e Arnold Genthe. Nel 1929 decise di trasferirsi in Europa, a Parigi, dove diventò la musa prediletta di Man Ray, dal quale nacque anche una relazione sentimentale, da cui imparò la tecnica fotografica della solarizzazione, per poi entrare in contatto con artisti di fama mondiale come lo spagnolo Pablo Picasso.
Nel 1932 lasciò la capitale francese per tornare in America, a New York, dove decise di allestire un proprio studio di fotografie a fini commerciali e ritratti, collaborando in affari col fratello Erik. Due anni più tardi si trasferì alla volta de Il Cairo, in Egitto, seguendo l’allora marito Aziz Eloui Bey, uomo d’affari importante, sviluppando la sua vocazione del reportage, immortalando luoghi desertici, villaggi del luogo e rovine antiche. Nel 1939 chiuse la storia matrimoniale con Bey per legarsi sentimentalmente all’artista surrealista Roland Penrose, seguendolo a Londra, documentando durante le prime fasi della guerra i danni causati dai bombardamenti tedeschi.

Lee Miller, l’esperienza di fotoreporter durante il conflitto
Ottenne la licenza di seguire come reporter le vicende del fronte, a seguito dei soldati americani, nel 1944, durante la liberazione della Francia, stringendo una forte collaborazione professionale con il fotografo David E. Scherman, corrispondente delle riviste Time e Life. Le immagini di Elizabeth Miller hanno fatto la storia della fotografia stessa, come ad esempio le fasi della liberazione di Parigi e l’iconico scatto in cui immortalò se stessa nella vasca da bagno di Hitler, all’interno dei suoi appartamenti privati a Monaco di Baviera. Miller fu poi protagonista delle scoperte atroci dei campi di sterminio nazisti, precisamente quelli di Dachau e Buchenwald, causa principale del suo stress post traumatico, sofferto una volta tornata a casa.
Le sue fotografie non vennero esposte fino al 1955, quando furono selezionate per far parte del catalogo della mostra intitolata The Family of Man, organizzata dal M.OM.A. di New York. Durante la sua vita è stata accusata di spionaggio da parte dei servizi segreti britannici, allo scopo di favorire l’Unione Sovietica, mentre dopo l’ufficializzazione del divorzio da Bey, sposò ufficialmente Roland Penrose il 3 maggio 1947, da cui ebbe il figlio Anthony. Morì all’età di 70 anni per cause naturali nel 1977, nella sua casa di Farley Farm House nell’East Sussex, in Inghilterra.
Fonte: culturainatto.com