Articolo pubblicato il 24 Febbraio 2025 da Gabriele Maccauro
Disponibile su Netflix, arriva in Italia in contemporanea col Giappone Sakamoto Days, Anime tratto dall’omonimo manga di Yuto Suzuki, una delle opere più amate ed apprezzate degli ultimi anni che, come di consueto, ottiene una sua trasposizione televisiva a cura di TMS Entertainment. L’opera è diretta da Masaki Watanabe e vede Taku Kishimoto alla sceneggiatura, Yō Moriyama come Character Designer e Yūki Hayashi alla colonna sonora, con la sigla di apertura – Hashire Sakamoto – cantata da Vaundy. Divisa in due parti, gli episodi della prima metà verranno rilasciati con cadenza settimanale ogni sabato a partire dall’11 gennaio, mentre la seconda metà arriverà su piccolo schermo solamente a luglio. A seguire, trama e recensione di Bastardo Giurassico, settimo episodio di Sakamoto Days.
La trama di Sakamoto Days, anime tratto dal manga di Yuto Suzuki
Prima di passare all’analisi e recensione della puntata, è bene spendere due parole sulla trama di Sakamoto Days, anime tratto dall’omonimo manga di Yuto Suzuki. L’opera segue la storia di Taro Sakamoto, che un tempo era un leggendario sicario dalla forza smisurata e senza eguali, membro di spicco dell’Ordine, il gruppo più potente e spietato dell’Associazione degli Assassini. Dopo anni però, egli si innamora di una ragazza e decide di abbandonare il suo lavoro per sposarsi con lei e mettere su famiglia, gestendo insieme un konbini (Convenience Store) e mettendo su peso. La sua vita tranquilla ed il suo ritiro dalle scene verranno però turbati nel momento in cui viene posta una taglia sulla sua testa. Gli incontri con Shin prima – un sicario con il potere di leggere la mente – e Lu poi – erede di un’importante triade cinese – obbligheranno Sakamoto a dover ricorrere nuovamente alle sue abilità per proteggere la propria vita e quella delle persone a lui care.
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Il personaggio di Lu Shaotang in Bastardo Giurassico, settimo episodio di Sakamoto Days (2024)
La recensione di Bastardo Giurassico, settimo episodio di Sakamoto Days, anime Netflix diretto da Masaki Watanabe
Parliamoci chiaramente: l’anime del momento è uno solo e non è Sakamoto Days. In onda c’è infatti Dragon Ball Daima e, 24 ore prima dell’uscita settimana dell’anime diretto da Masaki Watanabe, è stato rilasciato il suo penultimo e chiacchieratissimo episodio che, per quanto sia stato generalmente apprezzato dai fan di tutto il mondo (come, d’altronde, l’intera serie) si tratta di un episodio che scricchiola. Nonostante l’enorme fan service, le tante trasformazioni ed i collegamenti con il passato infatti, la puntata numero 19 intitolata Tradimento – di cui vi abbiamo parlato qui – fa acqua da tutte le parti ed è il perfetto esempio di come, senza una sceneggiatura che regga, non c’è opera che si possa salvare. Come inevitabile che fosse, Daima ha messo in ombra ogni altra uscita anime degli ultimi mesi, eppure se c’è un’opera che meriterebbe l’attenzione collettiva in questo ultimo periodo, quella è senza ombra di dubbio Sakamoto Days.
Sceneggiatura, per l’appunto. Giunto ormai al suo settimo appuntamento, Sakamoto Days ha dimostrato per l’ennesima volta il grande livello di scrittura che caratterizza i suoi episodi e Bastardo Giurassico, in questo senso, è l’ennesimo colpo di genio. Certo, alla base c’è il fortunato manga di Yuto Suzuki, mentre Daima è un’opera originale – per quanto ciò si possa dibattere, ma non è questo il luogo adatto – ma avere un fumetto solido alle spalle non significa necessariamente che la sua trasposizione per piccolo schermo sarà allo stesso modo un successo. Bisogna saper scrivere e Taku Kishimoto lo sa fare con grande sapienza. Con Bastardo Giurassico, Sakamoto Days continua ad inventare e reinventarsi, tenendo alto il livello di tensione con intermezzi comici che arrivano sempre al momento giusto e, soprattutto, sa gestire il proprio ampissimo parco personaggi, facendo così in modo che il racconto non si debba reggere sulle spalle del solo Taro Sakamoto ma anzi, approfondendo ogni comprimario e l’intero mondo che gravita loro intorno.
Oltre ai sicari infatti – che sono, inutile dirlo, il cuore della storia – il passato di Shin porta con sé un nuovo fattore, ovvero il laboratorio in cui fu utilizzato come cavia umana e dove ha ottenuto il potere di telepata. Il Lab è stato preso d’assalto dai sicari, ma l’introduzione di nuovi personaggi è dosata alla perfezione e porta con sé nuovi interrogativi che non danno assolutamente l’idea di esser stati buttati lì per caso – come ne già citato Dragon Ball Daima – ma che siano presenti perché funzionali alla narrazione. Allo stesso tempo, la figura del sicario, a suo modo legata all’idea di immortalità, di uomo che vive nell’ombra ed uccide senza neanche essere notato, viene ribaltata con azioni alla luce del sole, con figure comiche e fragili come Heisuke Mashimo e che, soprattutto, sembrano tutt’altro che al sicuro. Insomma Sakamoto Days continua a sorprendere e, per quanto 7 puntate siano poche e debbano passare ancora mesi per vederne la conclusione, noi siamo esaltati da quello che è già adesso uno degli anime migliori degli ultimi anni.