The Substance: la spiegazione del mostruoso finale del film di Coralie Fargeat

È sicuramente uno dei film dell’anno, nonché una delle opere protagoniste agli Oscar 2025. Ma come finisce The Substance e qual è la spiegazione del suo mostruoso finale?

Articolo pubblicato il 28 Febbraio 2025 da Bruno Santini

Candidato agli Oscar 2025 in diverse categorie, tra cui anche quella di miglior attrice protagonista per Demi Moore, The Substance è sicuramente uno dei successi dell’anno. Fin dal momento in cui è stato presentato al Festival di Cannes 2024, dove ha trionfato per la migliore sceneggiatura, il film ha convinto per numerose delle sue caratterizzazioni, in grado soprattutto di riportare il concetto di body horror in gran parte del film. Corpi mutilati, sangue, lacerazioni e deformazioni della carne che conducono al mostruoso finale, reso possibile anche dall’incredibile cura del trucco all’interno del lungometraggio: ma come finisce The Substance e qual è la spiegazione del finale?

Il finale di The Substance e il significato delle ultime scene

Tentare di spiegare il senso e il significato del finale di The Substance è possibile a partire da una considerazione di fondo, che è insita proprio nelle ultime scene del film. Questo perché, se fino ad un certo punto del lungometraggio, The Substance viaggia tra binari di ironia e di condivisione del pop con lo spettatore, con quel mostruoso finale il film diretto da Coralie Fargeat sceglie una destinazione definitiva per quanto riguarda il body horror, che si materializza attraverso quelle scene di sangue che viene copiosamente a contatto con tutto il pubblico presente all’interno del film, nonché con lo spettatore, coinvolgendo anche la macchina da presa.

Dopo essersi liberata definitivamente di Elizabeth, Sue si rende conto di non poter più sopravvivere nel suo corpo non potendo servirsi della matrice e del trasferimento delle sostanze dal midollo spinale della donna interpretata da Demi Moore, e la sua trasformazione si osserva sotto forma di dissoluzione totale. Le cadono i denti e addirittura un orecchio, dunque comprende che per dar vita all’ultimo evento possibile della sua esistenza ha bisogno di una nuova versione migliore, più giovane e bella di sé: assume nuovamente la sostanza, ma ciò che ne deriva è un mostro ibrido, che condensa caratteristiche di Elizabeth e Sue, mescolate casualmente all’interno di un corpo deforme, in cui occhi, denti e altre parti del corpo trovano spazio alla rinfusa in un organismo non più umano. Ci troviamo alla fine del film, quando il mostro (dopo essere stato riconosciuto per quel che è) viene decapitato ma non muore, anzi, sembra riprodursi attraverso sangue e nuove parti di sé, fino a quella scena finale che ritorna esattamente all’inizio del film.

La spiegazione del finale di The Substance

Eccoci finalmente al nucleo di quanto ricercato dallo spettatore, attraverso la spiegazione del finale di The Substance e di quelle ultime mostruose scene. Certo è che, per certi versi, c’è poco da spiegare relativamente a sangue, corpi mutilati e spettatori urlanti che vengono attaccati dal mostro Elizabeth-Sue. Che piaccia o meno, la cifra stilistica di Coralie Fargeat emerge definitivamente all’interno di un film dove si omaggiano i fasti del body horror, e non solo David Cronenberg, in un film che riflettere fino all’ultimo secondo sul senso dello star system. Dicevamo che l’ultima scena del film richiama una delle prime: del mostro sopravvive soltanto la testa di Elizabeth, che prima di sparire definitivamente si adagia sulla sua stella presente sulla Hollywood Walk of a Fame, la stessa che era stata oggetto di gloria e declino, addirittura di umiliazione con il ketchup di quell’hamburger che era stato sbadatamente versato da un passante all’inizio del film. Il colore rosso viene richiamato dalla testa che esplode definitivamente e di cui resta soltanto un alone (ciò che sopravvive della celebrità a seguito di una costante ossessione) sbiadito, e poi cancellato definitivamente.