Articolo pubblicato il 9 Marzo 2025 da Gabriele Maccauro
Disponibile su Netflix, arriva in Italia in contemporanea col Giappone Sakamoto Days, Anime tratto dall’omonimo manga di Yuto Suzuki, una delle opere più amate ed apprezzate degli ultimi anni che, come di consueto, ottiene una sua trasposizione televisiva a cura di TMS Entertainment. L’opera è diretta da Masaki Watanabe e vede Taku Kishimoto alla sceneggiatura, Yō Moriyama come Character Designer e Yūki Hayashi alla colonna sonora, con la sigla di apertura – Hashire Sakamoto – cantata da Vaundy. Divisa in due parti, gli episodi della prima metà verranno rilasciati con cadenza settimanale ogni sabato a partire dall’11 gennaio, mentre la seconda metà arriverà su piccolo schermo solamente a luglio. A seguire, trama e recensione di Come Prendere il Treno al Volo, nono episodio di Sakamoto Days.
La trama di Sakamoto Days, anime tratto dal manga di Yuto Suzuki
Prima di passare all’analisi e recensione della puntata, è bene spendere due parole sulla trama di Sakamoto Days, anime tratto dall’omonimo manga di Yuto Suzuki. L’opera segue la storia di Taro Sakamoto, che un tempo era un leggendario sicario dalla forza smisurata e senza eguali, membro di spicco dell’Ordine, il gruppo più potente e spietato dell’Associazione degli Assassini. Dopo anni però, egli si innamora di una ragazza e decide di abbandonare il suo lavoro per sposarsi con lei e mettere su famiglia, gestendo insieme un konbini (Convenience Store) e mettendo su peso. La sua vita tranquilla ed il suo ritiro dalle scene verranno però turbati nel momento in cui viene posta una taglia sulla sua testa. Gli incontri con Shin prima – un sicario con il potere di leggere la mente – e Lu poi – erede di un’importante triade cinese – obbligheranno Sakamoto a dover ricorrere nuovamente alle sue abilità per proteggere la propria vita e quella delle persone a lui care.
Il personaggio di Taro Sakamoto in Come Prendere il Treno al Volo, nono episodio di Sakamoto Days (2024)
La recensione di Come Prendere il Treno al Volo, nono episodio di Sakamoto Days, anime Netflix diretto da Masaki Watanabe
Manca ormai poco al giro di boa, a metà dell’opera e, di conseguenza, possiamo iniziare seriamente a tirare le somme su sul suo contenuto, sulla sua valenza come trasposizione di un manga e come serie animata a sé stante. Sakamoto Days, come detto più volte in queste settimane, vince sotto ogni punto di vista, riuscendo a mantenere costantemente alta l’attenzione dello spettatore tra violenza e momenti slice of life in perfetto stile giapponese. Come Prendere il Treno al Volo è il suo nono episodio e, per quanto sia complicato parlare di filler all’interno di un prodotto così breve e denso di avvenimenti, è anche la classica puntata che, in un anime qualsiasi, avrebbe rallentato il ritmo e fatto riposare – se non annoiare – il pubblico.
Sakamoto Days non è però un anime qualsiasi e, dosando in maniera certosina azione e thriller, commedia e dramma, tiene tutti col fiato sospeso e gli occhi incollati allo schermo, muovendosi dal particolare all’universale sia dei suoi personaggi che delle stesse persone che li osservano, risultandosi così una storia davvero adatta a chiunque. Se inizialmente la scoperta del mondo dei sicari era un colpo di scena, vederne adesso così tanti, ognuno con le proprie caratteristiche e punti deboli, che si affrontano e dove gli scontri non si fondano sulla mera forza bruta ma anche e soprattutto sull’ingegno, è un qualcosa che riempie il cuore di tutti gli spettatori ed una delle ragioni fondamentali per cui, al momento, tra gli anime usciti in Italia non c’è dubbio che Sakamoto Days sia il migliore.
Certo, le modalità che portano Taro Sakamoto a perdere peso così velocemente senza che nessuno poi sembri sorpreso della cosa, è ancora un bel punto interrogativo che lascia tutti perplessi, ma è anche un fattore che finisce totalmente in secondo piano nel momento in cui il focus del racconto viene spostato portando l’attenzione per esempio, come in questo nono episodio, su Shin ed il suo rapporto passato con il laboratorio, vero cuore di queste ultime puntate. Certo, Taro resta il protagonista, ma la sensazione è che ci venga detto che in Sakamoto Days tutti sono importanti e nessuno indispensabile e la formula è vincente, soprattutto se si pensa a quanti prodotti esistono che si reggono totalmente sulle spalle di uno o due personaggi senza i quali tutto il castello di carte crolla. Al di là del comparto grafico dunque, a far la differenza qui è innanzitutto la scrittura.
