Io Capitano: come finisce? La spiegazione del finale del film di Matteo Garrone

Dopo aver conquistato una candidatura agli Oscar 2024 nella categoria di miglior film internazionale, Io Capitano è diventato uno dei film più apprezzati degli ultimi anni: ma come finisce e qual è la spiegazione del finale?
Come finisce Io Capitano? La spiegazione del finale del film di Matteo Garrone

Articolo pubblicato il 26 Marzo 2025 da Bruno Santini

Presentato in anteprima all’80esimo Festival del Cinema di Venezia, dove è stato insignito del Leone d’argento per la migliore regia e del Premio Mastroianni destinato a Seydou Sarr, Io Capitano è sicuramente uno dei film italiani che ha maggiormente fatto parlare di sé negli ultimi anni. Il motivo dipende tanto dalla regia di Matteo Garrone, uno degli autori italiani più apprezzati anche in campo internazionale, quanto dal tema trattato: l’immigrazione africana verso il nostro paese, che si avvale di un film a metà tra la cruda rappresentazione del fenomeno migratorio e la rappresentazione fiabesca in alcuni momenti, che costituiscono anche parte dell’essenza del film stesso. Ma come finisce Io Capitano? Di seguito, si offre la spiegazione del finale del film di Matteo Garrone.

Come finisce Io Capitano di Matteo Garrone? La trama completa del film

Prima di procedere con la spiegazione del finale di Io Capitano di Matteo Garrone, è importante sottolineare innanzitutto come finisce il film del regista di Dogman, che racconta del viaggio di Seydou verso il nostro paese. Dopo aver sognato il momento del viaggio come un qualcosa di felice, che potesse salvargli la vita anche a costo di grandi quantità di denaro, il ragazzo inizia a conoscere tutte le asperità che sono legate al suo viaggio: da un lato la presenza di schiavisti, che obbligano tutti gli immigrati a condizioni di vita estrema; dall’altro le difficoltà di questi ultimi, che si ritrovano – nel caso di sopravvivenza mai garantita – a compiere dei lavori presso committenti tutt’altro che mecenati. Quando conquista la libertà, Seydou decide di mettersi in viaggio verso il nostro paese imparando a governare un barcone con centinaia e centinaia di persone.

Un’immagine del film Io Capitano, il film di Matteo Garrone candidato agli Oscar 2024

La spiegazione del finale di Io Capitano

Nel momento più importante di tutto il film, che coincide con l’arrivo di Seydou un Italia, si può parlare anche di quel tema che richiama la spiegazione del finale. Strutturalmente parlando, non ci sono troppi dubbi: il ragazzo, dopo essere stato istruito a proposito da Ahmed, riesce a condurre il barcone in Italia salvando la vita a tutti coloro che tentano la fuga nel nostro paese. Nello sguardo felice e nelle parole pronunciate dal ragazzo (“Io Capitano”, che danno anche il titolo al film) c’è, però, un’analisi ulteriore da realizzare.

Le sirene che si ascoltano di sottofondo, nel momento in cui la barca arriva in Sicilia, lasciano presagire un intervento della polizia e, dunque, una mancata fine dell’odissea narrativa dei protagonisti. Se arrivare nel nostro paese rappresenta soltanto un solo passo da compiere per tutti coloro che tentano di salvarsi in Italia, non si può dire certamente che la libertà di queste persone si esaurisca nel momento in cui giungono presso le nostre coste: ascoltare le sirene di polizia lascia quasi pensare a tutto ciò che, politicamente e ideologicamente, queste persone dovranno affrontare, con casi di cronaca italiana che hanno mostrato il blocco navale di Matteo Salvini (allora Ministro degli Interni) o il tema dei porti chiusi di cui si parla a lungo da diversi anni. Insomma, è come se con un solo elemento sensoriale, in questo caso uditivo, Garrone volesse ragguagliarci a proposito del fatto che la salvezza di queste persone non è stata ancora conquistata e che la libertà costituisce ancora un miraggio.