Betting With Ghost è un’esplosione incontrollata, melensa e cacofonica di melodramma

In anteprima al Far East Film Festival 2025 di Udine, Betting With Ghost è il nuovo film di Nhât Trung, che dirige un’opera a metà tra commedia e drammatico: ma con quale risultato?
Betting With Ghost è un'esplosione incontrollata, melensa e cacofonica di melodramma | Recensione FEFF27

Articolo pubblicato il 28 Aprile 2025 da Bruno Santini

Anche il cinema vietnamita trova spazio tra le fila del Concorso del Far East Film Festival 2025 di Udine, con Betting With Ghost, film di Nhât Trung che dirige, in 113 minuti totali, un incontro sguaiato tra una commedia e un dramma, raccontando la condizione di una famiglia povera del paese. Il tutto attraverso la mediazione di un fantasma e di tutta una storia che finisce, per mezzo di reiterati colpi di scena, per sovraccaricare lo spettatore di elementi non esattamente positivi. Di seguito, tentiamo di dar forma all’esplosione di questo film tramite la recensione di Betting With Ghost.

La recensione di Betting With Ghost: commedia slapstick imbarazzante, che si trasforma presto in qualcos’altro

Rappresentare un popolo, una cultura e una società è spesso oggetto dell’interesse di registi che mettono in primo piano il racconto del proprio paese, indipendentemente dal materiale narrativo e dalla tipologia di messa in scena che si sceglie, spesso secondaria rispetto all’oggetto del racconto. In Betting With Ghost è evidente che l’intento iniziale sia proprio questo: offrire allo spettatore, soprattutto estraneo alla realtà vietnamita, uno spaccato di mondo molto lontano dal nostro, in cui la povertà non è soltanto una condizione, ma addirittura uno status. Per questo motivo, barattare la propria intera esistenza per qualche soldo non è così impossibile da immaginare come nella cultura occidentale, e scommesse con gare di galline diventano parte integrante della quotidianità dei protagonisti raccontati.

Lanh, il personaggio da cui muove i suoi passi il film, è un ragazzo apparentemente svogliato e incosciente, che segue a pieno regime i canoni dell’adolescente nelle sue rappresentazioni più mainstream. Parliamo allora di un ragazzo che non vuole lavorare, che ha tanti debiti di gioco e che pur di salvarsi si getta in una tomba vuota, grazie alla quale incontra il fantasma di una donna: dai capelli davanti agli occhi alla presenza spiritica alimentata dalla CGI e dal colorito pallido della pelle, ci ritroviamo di fronte all’icona horror stilizzata per eccellenza, e in effetti il film sembra servirsi di tanti elementi di questo genere (e di altri) portando avanti un racconto che – pur avendo evidentemente qualcosa da dire, ma si fatica a comprendere cosa in un primo momento – affonda le sue mani nella commedia slapstick. I personaggi sono vistosamente imbarazzanti, le reazioni grossolane, i rapporti ridicoli nella loro messa in scena: per certi versi si può pure ridere, non sappiamo se per effettiva riuscita delle battute e dei motti d’ironia o per un emergere di quell’imbarazzo che si trasforma in umorismo. Ciò che è certo è che Betting With Ghost, che tenta di ottenere una sua direzione pescando qua e là tra elementi (non necessariamente) cinematografici, propone un’azione assente, nonostante il movimento dei personaggi, con scene che si susseguono senza alcun apparente motivo.

Un’immagine di Lanh e Na in Betting With Ghost

Il melodramma come quintessenza del melenso nel film di Nhât Trung

Ebbene, quanto appena detto non è l’elemento peggiore del film; la prima parte di Betting With Ghost è evidentemente sbagliata, sconcia e disastrosa pur nel suo essere volutamente imbarazzante (immaginiamo), ma è di gran lunga migliore rispetto alla seconda, in cui il racconto cambia considerevolmente nel seguire l’ideologia del suo autore. Chi scrive ammette di non conoscere a fondo la cultura vietnamita, che forse è intrisa di un qualche senso di rappresentazione sociale che segue determinate logiche, ma ciò che si vede nella seconda ora del film è paragonabile ad un percorso costante di oblio: Lanh, che credevamo un ragazzo in predo all’abbandono e alle droghe che era riuscito a permettersi con soldi di dubbia provenienza, in realtà ha un cancro terminale che tenta di alleviare assumendo degli antidolorifici che non funzionano; il dolore può, allora, essere solo temporaneamente sanato da iniezioni a cui si sottopone di nascosto dal padre, che vorrebbe portarlo in riabilitazione e lo tiene incatenato al letto quando crede che si stia drogando.

E non è finita qui perché, tra una peripezia e l’altra, tra una scommessa persa e altri milioni di debito accumulati, scopriamo che la figlia di cui va alla ricerca Na fin dall’inizio del film (e per cui ha realizzato un patto con Lanh) è un figlio, Lanh stesso, che Dao ha deciso di adottare a seguito della morte per parto di sua madre. Questo costante ricorso al colpo di scena, l’uno più ridicolo dell’altro e con una messa in sequenza tramite dissolvenze che cede al melodramma più puro, avrebbe come effetto una forma di ricatto emotivo che il regista propone allo spettatore. Il vero problema è che anche in quanto film ricattatorio Betting With Ghost fallisce, in virtù di una proposta melensa che non solo non viene corroborata da un’attenzione per i dettagli tecnici, ma risulta anche respingente per le emozioni in se stesse; l’idea risultante che si ha, a seguito della visione di questo film, è solo quello di un’enorme insalata di elementi che cozzano l’uno con l’altro, che sono messi in sequenza per un qualche motivo che tende a sfuggirci e che non portano a nulla, se non a sotterrare la pazienza dello spettatore.

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Betting With Ghost
Betting With Ghost

In anteprima al Far East Film Festival 2025 di Udine, Betting With Ghost è un film Nhât Trung che racconta di un giovane apparentemente svogliato e una madre fantasma alla ricerca di sua figlia.

Voto del redattore:

2 / 10

Data di rilascio:

28/04/2025

Regia:

Nhât Trung

Cast:

Tuân Trân, Diêp Báo Ncoc, Hoài Linh, Lê Giang

Genere:

Commedia, drammatico

PRO

Nessuno
La commedia slapstick imbarazzante proposta all’inizio del film
Il susseguirsi di elementi senza alcun filo logico e alla ricerca di reiterati colpi di scena
L’abbondanza di dramma in un’opera melodrammatica